Ieri la riapertura dei centri dopo mesi di stop. L’ex cestista Bonamico: «Una buona notizia anche se la ripresa sarà molto dura»
«Finalmente un po’ di luce è tornata». Dopo mesi da incubo, le palestre e le attività sportive al chiuso possono finalmente ripartire. Si era parlato inizialmente dei primi di giugno, ma l’ultimo decreto ha anticipato il via libera a ieri. Uno spiraglio di luce dopo mille difficoltà, anche se i gestori e gli operatori del settore assicurano: «Non sarà facile, ci aspettano mesi duri».
Ci sono gli abbonamenti congelati da tempo, i mesi di inattività, i dipendenti da pagare e i corsi da organizzare e, anche se la voglia da parte degli utenti sembra già essere tanta, i più timorosi all’inizio saranno diffidenti verso il ritorno tra attrezzi e tapis roulant. «Si naviga ancora a vista – commenta Marco Bonamico, conosciuto anche come ‘il Marine’, ex indimenticabile cestista e gestore della Lodi club di Casalecchio, che il Covid l’ha affrontato e sconfitto in prima persona –. E’ un momento molto complicato, ma finalmente arriva una buona notizia dopo tanti mesi ed è importante anche dare un segnale ai nostri clienti. Ci sentiamo in dovere di riaprire per loro, non potevamo tardare perché aspettano da tanti mesi e ci hanno dimostrato vicinanza, nonostante tutto».
Ancora una volta quella che molti contestano è la mancanza di preavviso, arrivato soltanto una settimana prima dell’ok effettivo. Un elemento segnalato più volte tra le varie aperture e chiusure a singhiozzo nel valzer tra zone gialle, arancioni e rosse. «Che dire: ognuno faccia una preghiera al proprio Dio e partiamo – aggiunge Bonamico con un po’ di ironica amarezza –. Servono grandi sforzi: abbiamo già programmato diversi corsi in presenza e continuiamo il monitoraggio di chiunque venga attraverso la prenotazione dell’allenamento, seguiamo tutte le disposizioni e le normative. Poi si vedrà».
Per il gruppo Prime-Palestre Italiane, l’ad Francesco Iezzoni assicura: «Questa volta ci sono tutti presupposti perché si riesca ad avere qualche effetto migliore: innanzitutto abbiamo i vaccini, chi ha ricevuto la profilassi frequenterà con più serenità. In generale vediamo tanta voglia di tornare e anche di sottoscrivere un abbonamento, soprattutto se pensiamo all’anno scorso, quando si navigava a vista». L’apertura delle palestre è uno degli ultimi tasselli che interessano gli sportivi tenuti a freno dalla pandemia: alcune piscine all’aperto hanno già ripreso la propria attività e quelle al coperto, le ultime a ricevere il via libera, riaccoglieranno il pubblico dal primo luglio. C’è anche chi in questi mesi non ha mai chiuso del tutto, come la palestra Regis, che grazie all’attività agonistica negli sport di combattimento portata avanti in questi mesi – oltre ad aver ottenuto diversi successi in competizioni ufficiali – non ha mai abbassato del tutto le serrande.
«Abbiamo completamente ristrutturato la parte del fitness in questo periodo e ora siamo pronti – spiega il titolare Moreno Barbi –. Sono soddisfatto di poter riaprire, ma dall’altro lato sono anche un po’ in apprensione, perché dobbiamo imparare a gestire al meglio il flusso, i vaccinati, i non vaccinati, insomma bisogno riprendere un po’ la misura. Sento molto entusiasmo da parte delle persone, ma dopo otto mesi tutto il comparto è in grande sofferenza e servirà tempo». «Giovani e meno giovani hanno bisogno della palestra come luogo di socialità – conclude Barbi –, un elemento che è mancato nell’ultimo anno. Per tanti bolognesi è fondamentale poter tornare ad allenarsi».
di Francesco Moroni, il Resto del Carlino, 25 maggio 2021
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