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«Commissario per il ponte Da Vinci»

La Regione rompe gli indugi e si appresta a chiedere al Governo la nomina di una figura per la ricostruzione

SASSO MARCONI Il commissariamento del ponte Leonardo da Vinci come strada per accelerare la riapertura di un nodo essenziale della viabilità appenninica. È la proposta alla quale sta pensando l’assessore regionale Corsini dopo avere valutato il cronoprogramma dei lavori presentato dall’Anas. «Il 2024 è assolutamente troppo lontano. Il rifacimento de Ponte da Vinci di Sasso Marconi è una priorità per la viabilità di tutta l’area. È quindi necessario accelerare i tempi e farlo riaprire il prima possibile». Così l’assessore regionale alle infrastrutture spiega la scelta della Regione di valutare la richiesta di commissariamento dello scavalco sul Reno, chiuso totalmente dallo scorso 16 marzo a causa delle precarie condizioni del cemento che ne sostiene l’arcata.

L’assessore Corsini, in un comunicato nel quale si parla ormai apertamente di ‘ricostruzione’ del ponte Leonardo, si prepara a chiedere al Ministero la nomina di un commissario che entri nelle sue funzioni quanto prima per garantire un accorciamento drastico dei tempi di intervento, ora stimati ai tre anni, di cui lo stesso assessore aveva riferito pochi giorni fa in aula rispondendo a un’interrogazione del consigliere Taruffi.

«Da 64 anni questo ponte collega le vallate del Setta e del Reno con il sistema autostradale e con la Porrettana vecchia e nuova – ribadisce Corsini –. Siamo quindi perfettamente consapevoli che si tratta di un collegamento imprescindibile per chi vive, lavora e si sposta ogni giorno nella zona di Sasso Marconi. Non possiamo accettare che i disagi che queste persone stanno vivendo da mesi vadano avanti altri tre anni. Davanti a un’opera di prioritaria importanza per la qualità della viabilità e per l’ambiente come questa, agiremo con un unico obiettivo: ripristinarla e riaprirla il prima possibile». Un intervento che si inserisce nel clima di pressing messo in atto dai gruppi di opposizione.

Martedì Fratelli d’Italia con l’onorevole Galeazzo Bignami aveva chiesto «l’adozione di misure urgenti che bypassino i tempi della politica e della burocrazia». La lista civica Dimmi ha preparato un ordine del giorno col quale richiede al governo la dichiarazione di stato di emergenza come condizione per applicare al ponte Leonardo la procedura commissariale adottata per il ponte Morandi. A tre mesi dalla chiusura del transito infatti, come ha spiegato Anas, «sono ancora in corso i lavori per la messa in sicurezza del ponte ad opera della Città metropolitana di Bologna che quindi non consentono al personale Anas di effettuare una verifica puntuale dello stato dell’opera».

Gabriele Mignardi, Il Resto del Carlino – 20 maggio 2021

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