Il presidente regionale Anaste: «Nella struttura di Bologna abbiamo sfruttato un grande giardino, ma ancora niente abbracci»
L’ordinanza del ministro Speranza è pronta, l’ok alle visite dei parenti nelle Cra imminente. Ma a Bologna qualcuno è già partito, non è vero? «Noi e già da lunedì. Il Sant’Anna e Santa Caterina, una delle struttura più grandi dell’Emilia Romagna, dispone di un enorme giardino. C’erano già linee guide precise della Regione e per questo le abbiamo sfruttate appena la situazione pandemica ce lo ha permesso». Racconti le modalità. «Abbiamo quattro postazioni in modo da garantire una visita a settimana a tutti. Ogni parente che entra deve firmare un’autocertificazione, provare la temperatura, indossare sempre la mascherina e restare a due metri di distanza. Qualora, poi, avesse pure un documento vaccinale sarebbe ben gradito. C’è molto entusiasmo e i telefoni squillano tutto il giorno per prenotare». Però niente baci e abbracci, non è vero? «Troppo presto. Attenzione perché con il ’liberi tutti’ poi si piange. Quindi serve molta cautela. Abbiamo parlato di questo oggi (ieri per chi legge, ndr) con l’assessore alla Sanità regionale, Raffaele Donini, che ha incontrato tutti i gestori degli istituti per anziani». Un incontro che anticipava l’imminente ordinanza? «Esattamente. Ci è stato presentato un documento definito ’bozza in forte stato di avanzamento’». Ce la sveli… «Si è parlato di contatti con bardature totali, di residenti che possono tornare qualche ora in famiglia, uscire con un parente per un pranzo, una passeggiata, per poi rientrare nell’arco della stessa giornata. Questo ovviamente comporta un patto di corresponsabilità tra struttura e familiare. Si è parlato di nuovi ingressi di residenti vaccinati in strutture con almeno il 95% di vaccini fatti per eliminare la quarantena». A proposito di vaccini, la situazione? «Come Anaste (Associazione nazionale strutture terza età) abbiamo avviato un’indagine conoscitiva tra le nostre strutture per capire l’andamento della campagna vaccinale e quindi il livello raggiunto tra tutti gli operatori, in particolare di infermieri e oss. I dati sono confortanti e l’adesione al vaccino continua ad essere massima con una media del 95%». L’altro 5% è composto da no-vax? «No, assolutamente. Gli altri sono da vaccinare». E tra i residenti? «Contiamo di arrivare al 100% delle vaccinazioni a breve. Abbiamo trovato qualche rifiuto proveniente da alcuni parenti, ma casi sporadici e in via di risoluzione. La situazione è molto buona». Il Sant’Anna è stato uno degli istituti che, nella prima ondata pandemica, ha pagato un prezzo altissimo in termini di contagi e soprattutto di morti. Oggi come va? «Per fortuna siamo lontani anni luce da quei momenti terribili. Siamo praticamente Covid free. Ma da quanto mi risulta anche nelle altre strutture non vi sono focolai». Tornando all’incontro con la Regione, dunque è soddisfatto? «Sì, certo. Ma…». Ma? «Ma la politica si poteva muovere un attimo prima, non sarebbe stato male. Bene la condivisione, anche se resta la grande criticità relativa alla mancanza cronica degli infermieri. E se non si interviene, sono a rischio le erogazioni dei servizi». Pensiamo positivo: dunque il 9 maggio, per la festa della mamma, si parte con le visite? «Quella è una data possibile ma noi siamo già partiti. E siamo molto fieri di averlo fatto». Tutto nella massima sicurezza... «La priorità, sempre».
Nicola Bianchi, Il Resto del Carlino – 6 maggio 2021
Lapini: «Sono veicolo per trainare il Paese. Se ci adeguassimo al valore europeo ( 60%) di occupazione
femminile, avremmo un incremento dell’l,5% di PIL