Draghi ha aggiunto che, «già con un decreto legge a maggio, interverremo con delle importanti semplificazioni per agevolare la sua effettiva fruizione».
Nel decreto legge sulle Semplificazioni, che il governo approverà a maggio per sostenere l’attuazione del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), ci sarà anche un capitolo dedicato al Superbonus del 110% sulle ristrutturazioni. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, chiudendo ieri alla Camera il dibattito sul documento (273 pagine) che verrà inviato a Bruxelles.
Dopo aver confermato che, «per il futuro, il governo si impegna a inserire nel disegno di legge di Bilancio per il 2022 una proroga dell’ecobonus per il 2023, tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021», Draghi ha aggiunto che, «già con un decreto legge a maggio, interverremo con delle importanti semplificazioni per agevolare la sua effettiva fruizione», perché, ha ammesso, le attuali procedure sono complesse.
Nello stesso Pnrr si legge che «l’attuazione del Superbonus ha incontrato molti ostacoli connessi alla necessità di attestare la conformità edilizia particolarmente complessa per gli edifici risalenti, come segnalato dall’Anci, dalla rete delle professioni tecniche e dalle associazioni imprenditoriali». ln particolare, l’associazione dei comuni ha spiegato che la documentazione attualmente necessaria prevede ricerche che, soprattutto negli archivi delle grandi città, richiedono dai 6 ai 12 mesi.
Non solo, continua l’Anci, queste pratiche finiscono per assorbire quasi interamente il lavoro degli archivi dell’edilizia delle città, bloccando di fatto tutta l’attività ordinaria (già investita dallo smart working). Tra le ipotesi allo studio in vista del decreto, c’è quindi anche l’emendamento che la stessa associazione dei comuni aveva proposto in occasione dell’ultima legge di Bilancio per far sì che le asseverazioni di conformità urbanistica riguardassero esclusivamente l’esistenza del titolo edilizio legittimo senza procedere alle verifiche di conformità con lo stato di fatto dell’immobile.
Insomma, una semplificazione rispetto alla procedura attuale che richiede un doppio visto di conformità (urbanistica e paesaggistica), che invece potrebbe essere sostituito con una comunicazione di inizio lavori asseverata da un tecnico abilitato (Cila). Obiettivo: facilitare l’applicazione dell’agevolazione concedendo il Superbonus a prescindere dalla presenza di eventuali difformità rispetto al titolo abilitativo, escludendo cioè il rischio di revoca del beneficio che ora finisce per paralizzare molti lavori.
I comuni premono inoltre affinché il governo adotti il Dpcm previsto dalla stessa legge di Bilancio (stanziati 10 milioni) per sbloccare le assunzioni negli uffici che seguono le pratiche. «Senza le semplificazioni – dice Confedilizia – il Superbonus non decollerà, soprattutto negli immobili in condominio».
Enrico Marro, Corriere della Sera, 28 aprile 2021
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