L’intervento di Manuele Ferrari, titolare La Casona Group di Sala Bolognese
Le aziende che si occupano di catering per eventi e cerimonie rischiano di scomparire. Lo stop forzato iniziato a marzo 2020, con una effimera parentesi di ripresa lavorativa di poco più di tre mesi, da fine giugno a ottobre, con solo eventi privati e matrimoni, ci ha letteralmente messo in ginocchio.
Come attività, a causa delle chiusure, abbiamo perso qualche milione di fatturato e se non si riparte quanto prima e con un protocollo chiaro non riusciremo a sopravvivere. Noi, così come tantissime altre aziende legate al catering. Ripartire, infatti, significa anche avere regole precise a cui affidarsi per operare in sicurezza e scongiurare nuove chiusure che sarebbero fatali per la categoria. La pandemia, infatti, ci ha insegnato che l’unico modo per sconfiggere il virus è rispettare le disposizione anti-Covid e noi, come società di catering, lo abbiamo capito subito stilando e presentando in Regione un protocollo ad hoc che garantisse sicurezza per i nostri dipendenti e per i clienti. Un protocollo che andrebbe solo applicato e fatto rispettare.
Al governo, quindi, chiediamo di fare presto, di darci una data e regole precise per la ripartenza, ma anche di venirci incontro per quanto riguarda un altro grande problema che ci ha colpito in questo anno di pandemia: il pagamento dei costi fissi dell’attività, che devono essere ugualmente onorati, anche se siamo chiusi. A oggi sono meravigliato che, nonostante tutto, siamo riusciti a sopravvivere a questo anno di difficoltà, continuando a dare assistenza ai nostri clienti, ma ora abbiamo ancora soltanto un mese di ossigeno, se non si riparte subito rischiamo di scomparire.
il Resto del Carlino, 16 aprile 2021
La ricetta del leader dei commercianti italiani: «Il costo dell’energia è un macigno per l’economia Paghiamo il 50% in più rispetto ai concorrenti in Europa»