Alto Reno Terme, ultimi ritocchi per il passaggio di proprietà dalla Banca di Bologna. L’amministrazione manterrà l’impegno per il restauro del grottino Chini
Imminente cambio di proprietà per le Terme di Porretta. Sfruttando una articolo della legge finanziaria del 2018 l’Inail aveva la possibilità di acquisire alcune realtà termali, scegliendole tra quelle che erano più in difficoltà, per agevolarne il recupero.
Porretta è risultata tra le tre idonee a questo tipo di operazione per cui, come ha comunicato il sindaco di Alto Reno Terme Giuseppe Nanni durante l’ultima seduta del consiglio comunale, manca poco alla sua conclusione, vista la disponibilità dell’attuale proprietario , una società facente capo alla Banca di Bologna, di chiudere la partita in tempi brevi. Contemporaneamente l’amministrazione mantiene il suo impegno per il restauro delle terme alte, quelle che versano in una situazione di degrado, essendo anche in fase di approvazione il progetto esecutivo per il recupero del grottino Chini.
«Sono molto soddisfatto – spiega il sindaco Giuseppe Nanni – per aver raggiunto questo risultato che è la prima tappa per una vera nuova ripartenza delle Terme. Questo consentirà di aumentare ulteriormente l’offerta turistica, che è già di ottimo livello, di tutto il nostro territorio». Il terzo importante passaggio di questo percorso è che Inail non gestirà direttamente il complesso termale, ma attraverso una trattativa privata dovrà individuare una realtà in grado di far funzionare tutta la struttura. Stando alle indiscrezioni il soggetto individuato sarebbe il Gruppo Monti Salute Più che altro avrebbe tra le sue intenzioni un traguardo ambizioso, quello di rimettere in funzione anche le Terme Vecchie, coniugando così le cure termali con la storia e il prestigio.
«Non posso negare che siamo interessati a questo tipo operazione – spiega il professor Antonio Monti, direttore scientifico del Gruppo – ed è chiaro che, scendendo in campo, cercheremo di allargare il più possibile l’offerta. Ci piacerebbe anche valorizzare al massimo il territorio nel pieno rispetto della sua tradizione e della sua storia, per questo rimettere in funzione anche le vecchie terme sarebbe un bel traguardo. Vorremmo anche costruire delle sinergie con il Corno alle Scale e con i due bacini, perché riteniamo ci siano tutti gli elementi per costruire un polo della salute e del benessere di primissimo livello». Il Gruppo Monti Salute Più nasce nel 1970 proprio su impulso del professor Monti e attualmente gestisce 5 complessi termali sul territorio della provincia bolognese.
di Massimo Selleri, il Resto del Carlino, 14 aprile 2021
Lapini: «Sono veicolo per trainare il Paese. Se ci adeguassimo al valore europeo ( 60%) di occupazione
femminile, avremmo un incremento dell’l,5% di PIL