Il presidente Orta: «Il privato ha messo a disposizione 600 letti Covid e 400 puliti, più strutture per gli interventi non rinviabili»
Il miglioramento della situazione sanitaria a Bologna, col ritorno in zona arancione e l’avanzamento delle vaccinazioni «non deve farci abbassare la guardia». A lanciare un nuovo appello alla prudenza è Averardo Orta, presidente di Aiop e numero due dell’associazione degli ospedali privati in Emilia-Romagna, che fa il punto della situazione per quanto riguarda le strutture convenzionate.
«Il miglioramento del quadro sanitario complessivo grazie alla campagna di vaccinazione non può e non deve farci abbassare la guardia – ammonisce il presidente di Aiop –, l’emergenza sanitaria è migliore di tre settimane fa, ma non significa che vada tutto bene. Ci sono ancora tanti malati di Covid nelle rianimazioni, tanti decessi e i ricoveri continuano sebbene allentati. Ricordiamo l’obbligo per tutti gli operatori sanitari di vaccinarsi per scongiurare che possano diventare complici nella diffusione del virus».
In questa ondata, gli ospedali Aiop in città hanno messo a disposizione 600 letti Covid, e altri 400 per attività non Covid, per un totale di mille letti in aiuto di Ausl, Policlinico e Istituto Rizzoli. Inoltre sono state sospese le attività chirurgiche non urgenti, mentre gli interventi non rinviabili sono stati concentrati nelle strutture di Villa Laura, Opr, Villa Chiara e Villa Torri. Alla gestione dei pazienti Covid sono state dedicati l’ospedale Santa Viola, Villa Laura, Villa Ranuzzi, Villa Erbosa, Opr (Villa Nigrisoli-Villa Regina), Nobili e Villalba.
Il picco di attività, è stato registrato a marzo, mese in cui si è concentrato «l’impegno più gravoso per le strutture bolognesi aderenti all’ospedalità privata accreditata», prosegue Aiop. Ora Bologna ed Emilia-Romagna sono tornate in zona arancione, ma «rimane alta la guardia del sistema sanitario e della sua componente di diritto privato all’interno di un tunnel che dura da troppi mesi, solo adesso inizia a intravedersi una luce, quella del vaccino», chiude Orta. Il quale infine ringraziare le strutture private dell’associazione e gli operatori sanitari «per aver dimostrato competenze, preparazione e grande umanità dall’inizio della pandemia a oggi, terza e speriamo ultima ondata. Tutti gli ospedali Aiop hanno dato prova di dialogo e cooperazione con l’Ausl e la Regione, offrendo un sostegno concreto. Non ci può essere un distinguo tra privato e pubblico, siamo una sola sanità e lo saremo sempre in futuro».
il Resto del Carlino, 14 aprile 2021
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