Milena Saviola, la sua famiglia è in Piazzola da generazioni
Milena Saviola, ambulante in Piazzola dal 1998, appartenente a una delle famiglie storiche del mercato, sul piano personale che periodo è stato questo delle restrizioni?
«Sono monoreddito, con due figli adoloscenti in didattica a distanza, uno alle medie e l’altro alle superiori. Un nucleo familiare, ci troviamo in casa noi tre: io che non lavoro e loro costretti a fare scuola da casa. La Piazzola è l’unica entrata che ho, e adesso sono a zero, sia per quanto riguarda il mio posteggio, sia ovviamente per quanto riguarda l’altro di mia proprietà che ho dato in affitto. Zero ristori e cosa faccio senza un’entrata? Attingo dai risparmi che ho in banca, è l’unica via. Anzi, proprio ieri ne ho tentata un’altra». Quale?
«Ho scritto al governatore Stefano Bonaccini, chiedendogli cosa dovrei fare. Non posso andare a lavorare, non posso guadagnare per mangiare, cosa si fa? Caro presidente, cosa insegno ai miei figli? Sono molto preoccupata per loro, perché si stanno abituando a stare a casa. Addirittura uno dei due l’altro giorno mi fa: mamma, cosa vai a protestare, non cambia niente». Domani (oggi, ndr) sarà in piazza per protestare con gli altri ambulanti?
«Certamente. Ci sono situazioni insostenibili. Io vendo biancheria da casa, ho tutta la collezione con i tessuti primaverili che non posso vendere. E poi la vedo in vendita nei supermercati della grande distribuzione. Le pare normale? Non ne possiamo più. In piazzola usiamo tutte le protezioni, i gel, le mascherine, ci siamo anche tassati gli steward: ci facciano riaprire. E in fretta, speriamo di tornare alla normalità al più presto».
pa.ro, Il Resto del Carlino – 9 aprile 2021