Il direttore di Ascom: «Da metà mese bisogna ridare a tutti la possibilità di lavorare. E sarà decisiva una robusta accelerazione sulla campagna vaccinale»
«Non c’è più tempo: dal 12 di aprile devono riaprire le attività del commercio, del turismo e dei servizi. E ne siamo certi che sia possibile, perché si può già riaprire in totale sicurezza».
E’ chiarissimo Giancarlo Tonelli, direttore generale di Confcommercio-Ascom Bologna: le attività sono allo stremo. Dagli alberghi ai ristoranti, dai negozi di abbigliamento alle agenzie di viaggio, sale forte il grido d’aiuto. E Ascom va in pressing, sia a livello locale, sia a livello nazionale. «Si stanno creando i presupposti che dal problema economico si passi a quello sociale», rimarca ancora Tonelli.
Direttore, è una Pasqua drammatica per il commercio? «Una Pasqua difficilissima, che conferma purtroppo i dati molto negativi del mese di marzo di quest’anno. E’ il momento più difficile, più difficile del 2020: sono moltissime le aziende del mondo del terziario: commercio, turismo, servizi, sono settimane che non lavorano. Occorre intervenire: deve essere l’ultima Pasqua di difficoltà».
Bisogna accelerare sulla campagna vaccinale? «Auspichiamo che la campagna acceleri in maniera consistente e in tempi brevi, da un lato. Dall’altro, è innegabile che questa situazione stia avendo un impatto fortissimo su tutti i settori che noi rappresentiamo. Alberghi, agenzie di viaggio, bed&breakfast e case vacanze stanno incontrando enormi difficoltà. Ma anche tutti gli organizzatori di eventi legati al turismo e ai matrimoni, comunioni, cresime. La convegnistica, le fiere, tutto bloccato. Non si contano i rinvii dal 2021 al 2022».
Cosa ne pensa della possibilità data dal Viminale di effettuare viaggi all’estero? «Un’incongruenza inspiegabile. E’ evidente il danno che si è creato a tutte le città d’arte italiane, Bologna compresa».
I negozi chiedono chiarezza. «C’è una situazione di fortissima tensione in settori come abbigliamento, calzature, oggettistica per la casa. I saldi invernali sono stati negativi, tutta la merce per la stagione primavera-estate è già in dotazione e non è possibile venderla».
E poi i ristoranti, quali sono le vostre richieste? «Per Pasqua il delivery e l’asporto, a differenza di Natale, lavoreranno poco: nelle famiglie c’è il trend a cucinare a casa. E in più i ristori promessi non sono arrivati, e quando arriveranno saranno insufficienti. Chiediamo prima un’accelerazione decisiva sui vaccini, poi un piano immediato per le riaperture delle attività. Subito però: le attività sono gli ambienti più sicuri, basta colori, bisogna dare la possibilità a tutti di tornare a lavorare. Il sistema Italia e il sistema Bologna devono ripartire».
Paolo Rosato, Qn – 1 aprile 2021
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