La Pasqua di Phlip Morris, dono gourmet ai lavoratori e Shopping sotto casa, ritorna il “cashback di vicinato“
A tutti i duemila dipendenti verrà offerto un pranzo per due persone preparato dagli chef dei 21 locali che fanno parte dell’associazione Tour-tlen. Valsamoggia. Menù classico della cucina bolognese per i quasi 2mila dipendenti di Philip Morris che lavorano negli stabilimenti di Crespellano e Zola ai quali la multinazionale statunitense ha deciso di fare un regalo di Pasqua decisamente originale: ovvero un pranzo pasquale completo preparato dai migliori cuochi della ristorazione bolognese. Si tratta degli chef dei 21 locali che fanno parte dell’associazione Tour-tlen, interpellati dai vertici di Philip Morris Bologna per preparare il pranzo d’asporto per la festa imminente.
Così da ieri all’uscita dello stabilimento di Valsamoggia e di quello di Zola i lavoratori ritirano un box in cartone che contiene un pranzo per due persone composto da lasagne verdi alla bolognese, guancia di vitello brasato al Sangiovese, tortino di patate al timo e torta di riso. Unica variante la versione vegetariana con la lasagna di verdura e la cotoletta di melanzane a sostituire la carne. Complessivamente 1900 box (3800 coperti) al gusto dei 21 locali di Tour-tlen (Trattoria Scaccomatto, Cantina Bentivoglio, La Bottega di Franco, Ristorante Casa Sordi, La Posta, Taverna del Cacciatore, Antica Trattoria Sacerno, Ristorante Acqua Pazza, Villa Aretusi, Trattoria Bertozzi, Polpette e Crescentine, Vivo – Taste lab, Officina del Gusto, La Lumira, Salotto Aldreghetti, Ristorante La Terrazza, Ristorante Cesoia, Bottega Aleotti, Ristorante San Domenico, Fourghetti, Ristorante Marconi ed Enoteca Giro di Vite).
Ospite speciale il dolce del pasticcere Gino Fabbri: «Per il secondo anno sarà una Pasqua anomala che ci dà la possibilità di gustare a casa un pranzo di primissima qualità. Ho pensato di proporre la torta di riso, per la sua tradizione, perchè è una torta tipicamente bolognese con aromi, profumi e gusti della nostra terra dei quali non ci stanchiamo mai». Il presidente dell’associazione Carlo Alberto Borsarini mantiene il riserbo sul conto finale del pranzo, che si aggira comunque intorno «al prezzo di una buona colomba artigianale», dice prima di fare una valutazione: «E comunque ben al di sopra di quanto previsto dal decreto ristori del Governo…-commenta prima di ringraziare il cliente insperato-. Siamo veramente contenti e riconoscenti di questa iniziativa che dà un sollievo a tutti noi, e dimostra che se c’è feeling si può trovare sinergia anche tra una multinazionale e una rete strettamente territoriale qual’è quella dei ristoranti che esprimono la migliore cultura gastronomica bolognese».
Sulla stessa linea d’onda la chef stellata Aurora Mazzucchelli (Ristorante Marconi di Sasso): «Sono felice di questa sinergia tra una multinazionale che dimostra tanta attenzione ai suoi dipendenti e la nostra associazione che ha l’opportunità di essere presente sulle tavole di molte famiglie».
Gabriele Mignardi, Il Resto del Carlino -1 aprile 2021
Shopping sotto casa, ritorna il ‘cashback di vicinato’. Buoni spesa pari al 10% del totale degli acquisti fatti Già settanta le botteghe che hanno aderito
Malalbergo Lo shopping a Malalbergo si fa sotto casa con quello che è stato ribattezzato il ‘cashback di vicinato’. L’iniziativa del Comune ’Io compro sotto casa’ viene riproposta dopo il successo della prima edizione. Da oggi riparte e prevede che con una spesa minima di 500 euro (i diversi scontrini sono cumulabili) si può richiedere buoni spesa pari al 10% del totale degli acquisti. L’iniziativa continuerà fino al 16 ottobre e basterà raccogliere scontrini e ricevute nelle attività aderenti. «Hanno diritto a richiedere i buoni spesa i nuclei famigliari – spiega il sindaco Monia Giovannini – che siano in possesso di uno dei seguenti requisiti: famiglie con Isee fino a 40mila euro; famiglie con almeno un componente disabile o un ultrasettantenne; nuclei famigliari che percepiscano misure di sostegno economico ovvero di cui almeno un componente percepisca ammortizzatori sociali. Infine ne hanno diritto famiglie monoreddito che abbiano perso l’unica fonte di reddito a seguito dell’emergenza Coronavirus».
Il Comune oggi pubblicherà le aziende che hanno aderito al progetto, circa una settantina. Il sindaco Giovannini lancia un appello: «Sosteniamo il nostro territorio e le nostre attività! Restiamo uniti, compriamo sotto casa». Cna plaude l’iniziativa: «Riteniamo lodevole questo progetto varato dal Comune che, oltre a destinare risorse economiche per la propria comunità di cittadini e imprese, favorisce anche il ripristino di un commercio di prossimità e il rafforzamento delle relazioni con le imprese locali. Confidiamo quindi in un’ampia adesione delle imprese, per trasmettere il pieno valore delle attività locali e per portare una maggior ricchezza di offerta ai cittadini di Malalbergo».
Matteo Radogna, Il Resto del Carlino – 1 aprile 2021
“Finché sarà apprezzato e sostenuto il suo forte ruolo di servizio alle comunità, il negozio non morirà mai perché è sinonimo di collettività, di socialità, di sicurezza, di coesione”