Demis Aleotti. Siamo davvero solidi e vogliosi di andare avanti e dare sempre il meglio. Al momento siamo impegnati nella preparazione delle colombe
Non le ho mai fatte prima e non intendo farne un business, però è stato molto bello sperimentare con la lievitazione naturale, anche col pane e la focaccia. Entrambi finiscono negli ordini, proprio come la cheese cake con un cuore di pera, o il bombolone salato, un panino fatto con la stessa morbidezza e forma di un bombolone, però ripieno di friggione. Siamo iperattivi, tra cucina e delivery, che faccio personalmente, guardiamo al futuro con ottimismo, ma naturalmente dobbiamo incassare, perché altrimenti non si possono più fare investimenti. È chiaro che mi manca avere nel ristorante la mia clientela, le chiacchiere, il rapporto diretto. Ma prendo questo tempo come una opportunità per sperimentare cose che non sono mai state provate. Come vedo la ripresa? Sono una persona molto propositiva e vado avanti credendoci tanto. Detto questo sono però molto realista e sono infatti convinto che tra Bologna e provincia ci siano tutte le carte per ripartire alla grande. Bologna ha una scena culinaria eccellente, ci sono tanti professionisti eccezionali che ho ben conosciuto, accettando l’invito a entrare nell’associazione ’Tour-Tlen’ quindi non riesco a pensare a tanti cambiamenti, ma credo che si debba continuare come si è sempre fatto. Elementi fondamentali come la socialità o l’accoglienza io credo di averli sempre praticati e anche alla riapertura dovranno essere una costante. Sono ottimista anche rispetto ai miei colleghi e sono certo che Bologna, dopo questo anno terribile, tornerà ancora più forte.
Titolare ristorante Bottega Aleotti di Crevalcore
Il Resto del Carlino, 1 aprile 2021
“Finché sarà apprezzato e sostenuto il suo forte ruolo di servizio alle comunità, il negozio non morirà mai perché è sinonimo di collettività, di socialità, di sicurezza, di coesione”