Nel decreto del governo niente coprifuoco anticipato. Tonelli (Ascom): «Segnale positivo»
Pazzaglia (Cna):”Si allarghi la platea degli aiuti”. Il nuovo decreto del governo blinda la Pasqua e colora di rosso tutta l’Emilia-Romagna da lunedì. Ma, in città, essendo già rossi e con misure ancora più stringenti vista l’ordinanza regionale (in vigore fino al 21 marzo) e i provvedimenti del sindaco Merola non cambia nulla. Anzi, lascia aperta una possibilità (già prevista a Natale): vedere parenti o amici, una volta al giorno, al massimo due persone in più rispetto ai conviventi (oltre agli under 14). Resta però la possibilità per governatori e sindaci di fare ulteriori strette ad hoc. Un esempio? Chiudere i parchi.
Ad oggi restano aperti, anche perché non ci sono stati assembramenti negli ultimi weekend, ma restano monitorati. Non passa, invece, l’ipotesi che circolava in questi ultimi giorni di un coprifuoco anticipato alle 18 o alle 20 che avrebbe penalizzato ristoratori, cittadini e artigiani.
«Hanno accolto la nostra richiesta. E il fatto di avere una piccola deroga per le festività ci induce a pensare positivo: magari un minimo di spinta in più ai consumi ci sarà…», è l’augurio di Giancarlo Tonelli, direttore dell’Ascom.
Sulla stessa linea Loreno Rossi, direttore di Confesercenti: «È arrivato un piccolo segnale favorevole dal governo. Ma la vera differenza la faranno la campagna vaccinale e i ristori. I sostegni devono arrivare ed essere corposi. Le aziende sono disperate. Possono accettare queste ennesime restrizioni, ma devono vedere la speranza di poter riaprire. Questa volta per davvero». Intanto il nuovo decreto dà un nuovo indicatore automatico per stabilire il passaggio di colore rosso: «Se l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100mila abitanti». Nell’attesa di vedere quando Bologna e la nostra Regione potranno tornare arancioni, l’altro tema caldo sono i ristori. Claudio Pazzaglia, direttore di Cna, nonostante il premier Draghi abbia assicurato che i 32 miliardi del decreto sostegno arriveranno la prossima settimana, ha ancora qualche dubbio.
«Quello degli aiuti mi pare un enigma nell’enigma. Intanto, quello che spero – sottolinea Pazzaglia – è che si aumenti la platea. Noi abbiamo già chiesto che si abbassi la soglia del calo di fatturato al 25 per cento rispetto al 33 per cento rispetto al 2020, per chiedere i ristori». In pratica, un respiro in più per le piccole imprese artigiane. Che, con la zona rossa, sono state molto colpite. Pensiamo ai barbieri, agli estetisti o ai parrucchieri, ad esempio. Ma anche a palestre, piscine etc… ferme da troppo tempo. Anche il direttore Ascom tiene alta l’attenzione sugli aiuti: «Aspettiamo di vedere come verranno ripartiti», insiste. Ma viene salutato con favore il fatto che il governo Draghi abbia accolto la richiesta arrivata da tutte le associazioni di categoria: annunciare le misure con anticipo, così da dar modo alle imprese di organizzarsi. Bene, infine, l’accesso ai congedi parentali straordinari o al contributo baby-sitting per chi non potrà fare smart working e ha i figli in Dad. Resta, infine, il tema dei licenziamenti.
«La moratoria si prolunga al 30 giugno, poi varrà solo per le piccole imprese che non hanno la tutela della cassa integrazione ordinaria, legandola alla riforma degli ammortizzatori speciali. Una decisione legata al timore che col via ai licenziamenti tante piccole imprese potrebbero chiudere. Ma per chi non ha dipendenti il rischio c’è ed è dietro l’angolo», conclude Pazzaglia. Per tutto il resto, rimangono le regole della zona rossa: spostamenti limitati nel proprio Comune solo per lavoro, salute, necessità (con autocertificazione).
Bar e ristoranti restano aperti solo per asporto e consegne a domicilio; chiusi tutti gli esercizi commerciali, salvo quelli essenziali (come negozi di generi alimentari, edicole, lavasecco, ferramenta etc…). In tutta la città, vietata anche la vendita di bevande alcoliche dopo le 18 per evitare aperitivi fai-da te e assembramenti.
Rosalba Carbutti, Il Resto del Carlino 13 marzo 2021
Menù della tradizione, balli e canti per 300 persone