La Consulta nazionale degli amministratori di condominio, nell’ambito della riunione di domenica 7 marzo 2021, ha trattato i problemi della categoria connessi all’emergenza sanitaria in corso ed al piano vaccinale nazionale di prossima determinazione
Cosicché ha provveduto a scrivere ai rappresentanti del Ministero e delle diverse Regioni per evidenziare che gli amministratori di condominio assicurano il corretto svolgimento di servizi essenziali per poter usufruire correntemente delle abitazioni e degli uffici e negozi in condominio. Per di più, il loro lavoro comporta inevitabilmente contatti con il pubblico.
Nonostante l’introduzione delle assemblee di condominio in videoconferenza, fortemente caldeggiate dalla Consulta, pervengono da parte di molti condòmini richieste di assemblee in presenza con indubbi rischi nella partecipazione. Tra l’altro gli amministratori in questo particolare periodo si trovano inevitabilmente coinvolti in incontri con tecnici e condomini per la gestione dei progetti di superbonus 110% con un indubbio aumento dell’esposizione al rischio di contrarre e trasmettere la malattia.
La Consulta – composta da Abiconf, Aiac, Anammi, Anapi, Apac, Arai e Mapi – evidenzia che, l’amministratore – privo di effettive tutele – nel caso di malattia si troverebbe inevitabilmente innanzi a situazioni complicate che potrebbero portare anche a disservizi per la gestione di numerosi condomini. Nasce, dunque, l’esigenza prioritaria di voler proteggere i colleghi che ogni giorno si espongono al rischio di contagio. Di qui la richiesta di voler considerare la possibilità di consentire anche agli amministratori di condominio professionisti di accedere, sempre su base libera e volontaria, alla somministrazione vaccinale, includendoli tra i lavoratori vulnerabili.
Quotidiano del Sole 24 Ore, Condominio -12 marzo 2021
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