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«No a ulteriori strette. Siamo già allo stremo»

Voci di coprifuoco anticipato che andrebbe a penalizzare i ristoranti Tonelli (Ascom): «Basta giri di vite»

Pazzaglia (Cna): «Non giustificabili» «Stiamo già facendo il massimo», taglia corto Giancarlo Tonelli, direttore dell’Ascom, poco prima che si riunisca la cabina di regia a Roma per decidere la nuova stretta. Una stretta che – stando alle indiscrezioni – blinderebbe i weekend in tutta Italia.

E a Bologna – che è già rossa – che cosa succederà? Tra le ipotesi, che riguarderebbero tutto il Paese, c’è l’anticipo del coprifuoco alle 18 nel fine settimana ed eventualmente alle 20 nei giorni feriali (invece che alle 22), ennesima mazzata per i ristoranti che fanno asporto. Ma il nuovo decreto del governo dovrebbe arrivare domani dopo l’analisi degli ultimi dati sanitari. Oggi, intanto, ci sarà la Conferenza-Stato Regioni alle 14.30 su vaccini e nuove misure. Resta da capire se il rosso sotto le Due Torri (e nelle altre zone rosse del Paese) sarà ancora più scuro. Comunque vada se ne dovrebbe parlare dal prossimo weekend (20-21 marzo).

Per ora sia dalla Regione sia dal Comune non vengono previste ordinanze restrittive. Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia-Romagna, e presidente della Conferenza Stato-Regioni, ieri si è limitato a dire: «Le chiusure nel fine settimana possono bastare». Mentre sotto i portici il sindaco Merola si è già messo avanti con l’ordinanza anti-alcol che dal 4 marzo già vieta agli esercizi di vicinato del settore alimentare e misto di tutta la città la vendita di bevande alcoliche dalle 18 fino al 6 aprile. E non solo nel weekend.

I parchi, poi, restano osservati speciali. Ma, visto che lo scorso fine settimana è filato tutto liscio, restano aperti. Intanto le associazioni di categoria salgono sulle barricate. «Aumentare le restrizioni sarebbe sbagliato, visto che ad oggi non ci sono assembramenti. Anticipare il coprifuoco, poi, creerebbe non pochi problemi. E, anzi, aumenterebbe la presenza di gruppi di persone davanti ai negozi, visto che i tempi per ritirare da mangiare si restringerebbero», continua Tonelli.

Sulla stessa linea Claudio Pazzaglia, direttore di Cna: «Ormai manca solo che ci militarizzino… Un’ulteriore stretta sarebbe compatibile solo se ci fosse un piano vaccinale a spron battuto. Ma, ad oggi, non vedo giustificabile un rosso ancora più scuro».

C’è poi il tema dei ristori. «Ad oggi si parla di 9-10 miliardi di euro a oltre due milioni d’imprese, cioè 3mila euro a testa. Troppo poco. Ora alle aziende serve capire se si potrà definitivamente aprire e se il piano vaccinale ripartirà. Capisco che a Bologna ci siamo in mezzo fino al collo, ma le imprese hanno bisogno di certezze», conclude Pazzaglia.

Loreno Rossi, direttore di Confesercenti, aggiunge: «Questo tira e molla di chiusure ha stancato la categoria, siamo allo stremo. Commercianti e ristoratori ora chiedono di avere priorità di vaccinazione, così da riaprire in sicurezza appena si potrà».

Rosalba Carbutti, Il Resto del Carlino, 11 marzo 2021
Giancarlo Tonelli Direttore Generale Confcommercio Ascom Bologna

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