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«Così rinascerà la musica con gli studi Fonoprint»

Leopoldo Cavalli: «E’ arrivato il momento di una nuova trasformazione «L’obiettivo? Aprire le porte a tutti i nostri ascoltatori. Ecco i miei progetti»

Bologna è una città fortunata, può vantare una classe imprenditoriale illuminata, particolarmente attenta non solo al sociale, ma anche allo sviluppo culturale, agli investimenti, dal Mast all’Opificio Golinelli, nel sapere. Non solo rivolti alla fruizione, ed è questa la particolarità, dei consumi intellettuali ‘alti’, ma anche al pop, ai linguaggi divulgativi. Come quello della canzone, il cui fascino ha sedotto Leopoldo Cavalli fondatore di Visionnaire, l’azienda bolognese leader mondiale del design e dell’arredamento di lusso, che ha acquisito, rivoluzionandole completamente gli obiettivi, gli studi di registrazione Fonoprint.

Quelli, per fare qualche nome, delle registrazioni ‘storiche’ di Lucio Dalla, Zucchero, Vasco Rossi e tanti altri Cavalli, in un momento complesso per l’industria dell’intrattenimento, e della musica in particolare, lei propone, in questo settore, nuovi modelli creativi. «Aver rilevato Fonoprint, oltre a soddisfare il grande amore che coltivo sin da quando ero un adolescente, per la musica, proprio in quelli studi arrivai giovanissimo con una cassettina con le mie canzoni sperando in una carriera, che per fortuna non ho intrapreso, di cantautore, comporta anche delle responsabilità, soprattutto ‘morali’. Siamo nel ‘tempio’ della grande musica italiana, Fonoprint ha dimostrato come una città di provincia possa diventare la capitale nazionale della canzone d’autore. Adesso è arrivato il momento di una ulteriore trasformazione. Rendere il pubblico, il consumatore finale, parte attiva del processo artistico, farlo entrare in prima persona in questo mondo».

Come si abbatte la barriera tra chi fa e chi produce musica? «Questo è l’obiettivo di Fonoprint per il 2021. Rendere la produzione musicale ‘trasparente’, aprire i nostri studi al fruitore, a questo serve il fatto che adesso sono diventati ‘Museo del suono e della canzone’, superare l’idea che un disco sia un oggetto da consumare in pochi giorni. Per questo motivo è allo studio una maniera per fare dell’ascoltatore anche il proprietario, in condivisione con molti altri, della musica che ama. Se un artista giovane ti piace, scommetti su di lui, acquista una piccola quota del suo lavoro, così ti sentirai coinvolto anche nella diffusione della sua arte. Non è il crowdfunding, che è un atto fideistico, tu mi aiuti a fare un disco e ricevi una t-shirt, qui il fan diventa co-produttore, fa un investimento che rimane nel suo portafoglio e che può lasciare ai propri figli». Una maniera del tutto inedita di godere della musica. «Si, una persona può adottare un progetto musicale, diventarne ambasciatore, rivestire il ruolo del talent scout, perché se investe sull’artista giusto, verrà ripagato, sia in termini emozionali che economici. A partire da pochi euro ognuno potrà creare il suo personale ‘portafoglio’ che, se ben gestito, si rivaluta nel tempo».

Dove avverrà l’incontro tra chi fa musica e chi vuole diventarne parte attiva acquistandone una copia? «In Fonoprint, innanzitutto, che rimane il ‘cuore’ di questa strategia e poi nel nuovissimo, grande spazio, che apriremo a Cervia entro il 2021, la Darsena, negli ex magazzini del Sale, un luogo dedicato al benessere globale, dove la musica avrà un ruolo centrale. Un sofisticato luogo di incontro tra l’offerta e la domanda, dove ascoltare gli artisti con il miglior sistema sonoro a disposizione sul mercato. E poterli incontrare, conoscere, approfondire i loro orizzonti artistici, provare a cimentarsi in una jam session. E andare via, se l’esperienza è stata soddisfacente, portando con sé, una parte di quel mondo, partecipando con un coinvolgimento economico, al futuro della loro carriera». 

Francesco Pacoda, Il Resto del Carlino, 24 febbraio 2021

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