L’appello di Ascom a Governo, Regione e Comuni in vista della probabile nuova stretta
I ristoratori non ne possono più degli ’start and stop’ alle loro attività imposti dalle zone che cambiano continuamente colore. Lo spiega forte e chiaro Confcommercio Ascom: «I locali rispettano le regole anticontagio. Così si evitano gli assembramenti e si combatte il Covid-19».
Per questo, puntualizza il direttore generale Giancarlo Tonelli, «i locali devono rimanere aperti a pranzo anche in zona arancione. I dati e il lavoro degli ultimi dodici mesi hanno dimostrato come questo rappresenti uno strumento per far rispettare le regole anticontagio, evitare gli assembramenti in strada e combattere il Covid-19.
Chiediamo che questo passaggio di zona da gialla ad arancione non avvenga, perché sarebbe una mazzata, l’ennesima, nei confronti dei pubblici esercizi – si prosegue da Ascom –. Ormai gli imprenditori stanno mettendo mano ai risparmi personali per rimanere aperti. Non ci sono più margini di manovra, rimanere chiusi sarà fatale per tantissimi locali». Proprio per evitare questo scenario ancora più preoccupante, l’associazione di commercianti chiede al nuovo esecutivo a guida Mario Draghi, alla Regione e ai Comuni un cambio di passo: «È ormai chiaro che chiudere i locali non serve a evitare gli assembramenti che continuano in strada a ogni ora. Per questo tenere aperti i pubblici esercizi a pranzo, anche in zona arancione, aiuterebbe a far rispettare le regole anticontagio e a evitare assembramenti. I locali non sono un nemico da combattere, ma un alleato importante per sconfiggere l’unico vero nemico, il Covid», è la riflessione di Tonelli
Il Resto del Carlino, 19 febbraio 2021
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