L’Ascom accelera sulla ristorazione e chiede uno spostamento del coprifuoco alle 24: «Così si evitano assembramenti incontrollati»
«La richiesta di estendere l’orario di apertura di bar e ristoranti è logica e verificata». Giancarlo Tonelli, direttore di Confcommercio Ascom, non ha dubbi: prolungare l’orario di somministrazione di bevande e alimenti nei locali diventerebbe indispensabile per una vera ripartenza. Una richiesta che prende piede dal rinnovato entusiasmo per il ritorno in zona gialla – con tutte le prescrizioni del caso che restano in vigore –, sulla scia della riapertura giornaliera delle attività e anche con la consapevolezza che, se senza la possibilità di rimanere aperti per più ore al giorno, il rischio del tracollo resta concreto.
«Chiediamo che venga permesso di lavorare fino alle 23, con un ritorno del coprifuoco alle 24 – specifica il direttore di Ascom –. Questo avrebbe un duplice valore: da una parte sarebbe un merito per i ristoratori, che da un anno a questa parte hanno dimostrato di essere assolutamente ligi alle regole e alle indicazioni. Dall’altra, ripartire a pieno regime avrebbe un valore economico, ma soprattutto sociale: assistiamo a un problema di assembramenti nelle piazze, nelle strade e nelle vie del centro storico, occorre tenerlo sotto controllo». «Poter avere dei presidi aperti anche nel pomeriggio significa evitare le soste fuori dai bar, con una rete di esercizi pubblici regolamentata, attenta e scrupolosa, che diventerebbe un elemento di prevenzione sanitaria – puntualizza ancora Tonelli –. E’ chiaro a tutti che il virus non si diffonde con le attività aperte: a giovani e meno giovani che si siedono a tavola sarebbe così offerto un servizio in piena linea con le prescrizioni, senza rischi». Ultimo, ma non ultimo: i controlli. C’è la volontà di aumentare la presenza di vigilantes fuori dai locali per evitare assembramenti e alzare l’attenzione.
«Diamo sempre la nostra disponibilità a intervenire in questa direzione – continua Tonelli –, aumentando l’impegno con personale che garantisca il rispetto degli orari e la rigorosa osservazione delle norme». L’appello viene accolto anche da Confartigianato, attraverso le parole del segretario Amilcare Renzi, che mette in chiaro: «E’ indispensabile che sia autorizzata nel più breve tempo possibile l’apertura serale delle imprese del comparto della ristorazione e bar, almeno fino alle 22, includendo in questo provvedimento anche i pub, le birrerie e le enoteche». Il messaggio sembra chiaro.
Francesco Moroni, Il Resto del Carlino 7 febbraio 2021
