L’allarme di Di Pisa (Ascom): «L’impatto dei lavori della tranvia sarà pesantissimo per operatori già stremati da un anno di pandemia»
Commercianti e proprietari immobiliari si dicono «preoccupati» per l’impatto che i cantieri del tram avranno sulle zone della città interessate dai lavori. L’accelerazione data dal Comune – con la richiesta al ministero di finanziare Linea 2 (verde) Corticella-Castel Maggiore – lascia perplesso Valentino Di Pisa, vicepresidente di Ascom. «Non si sono ancora spente le discussioni e le polemiche sulla Linea 1 Borgo Panigale-Caab – afferma – che già si parte con la Linea 2. Capisco la voglia di chiudere prima della fine del mandato, ma forse sarebbe stato più utile procedere con maggiore calma. Questa fretta non ci lascia tranquilli».
Di Pisa si dice «molto preoccupato» per l’impatto dei cantieri sulle attività commerciali – già provati dalla pandemia – lungo il tracciato del tram. Fin dall’annuncio del progetto tram da parte del Comune «abbiamo chiesto la costituzione di un fondo per gli indennizzi alle attività economiche». Molti operatori commerciali, già allo stremo a causa dell’emergenza sanitaria, «rischiano di ricevere un’ulteriore mazzata a causa degli inevitabili disagi creati da un cantiere impattante come quello del tram, che durerà per alcuni anni». Per questo, Ascom ribadisce la richiesta di «concreti sgravi fiscali per tutte le attività economiche» che saranno interessate dai lavori delle tranvia.
Anche Enrico Rizzo, presidente dell’Asppi, associazione sindacale dei piccoli proprietari immobiliari, esprime «forte preoccupazione» per i cantieri del tram. Se da un lato, riconosce, «ci rendiamo conto che le opere pubbliche non si possono fermare», dall’altro siamo «molto, molto preoccupati per la durata dei lavori». Spesso, afferma Rizzo, «i tempi di cantierizzazione sono indefiniti, le scadenze non vengono rispettate per mille motivi, creando problemi notevoli alla collettività». Anche il presidente dell’Asppi teme conseguenze negative per le attività economiche che affacciano sul tracciato del tram.
«Il 2020 è stato un anno molto difficile, e il 2021 non promette molto meglio – commenta –. Pensiamo a quali conseguenze si potranno avere per esempio sul commercio, già messo alle corde da Covid, ipermercati e vendite online, se a questa situazione si sommeranno disagi legati ai cantieri, già difficili da sopportare in tempi normali». Rizzo si dice quindi «perplesso» di fronte al numero di espropri – oltre trecento – elencati nel ‘Progetto di fattibilità tecnica ed economica’ della Linea 2. «Viene sempre detto che si tratta di interventi minimi, ma i proprietari sono all’erta, perché non sempre le promesse fatte vengono rispettate».
Alberto Zanni, presidente di Confabitare, associazione di proprietari immobiliare, confessa di essere sempre più perplesso: «Continuo a chiedermi perché il Comune si ostini ad andare avanti con il progetto del tram quando tutti sono contrari». Secondo Zanni, fra «residenti, commercianti, comitati e associazioni varie, nessuno in questa città è a favore di quest’opera». Fra Linea 1 e Linea 2, si parla di un investimento che supera i 730 milioni di euro.
«Con questi soldi – sostiene il presidente di Confabitare, che mette a disposizione dei cittadini interessati dagli espropri i consulenti legali dell’associazione – si sarebbe piuttosto potuta acquistare una flotta di nuovi autobus a zero emissioni, senza la necessità di aprire cantieri che devasteranno intere parti della città». Zanni fa anche un calcolo sulla svalutazione degli immobili interessati dai cantieri. «Durante i lavori si arriva a perdere anche il 50% del valore, un calo che anche a opera terminata sarà difficile recuperare».
Luca Orsi, Il Resto del Carlino 25 gennaio 2021
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