La nuova stretta sui locali. Francesco Mafaro: «Protestare è giusto, ma le regole vanno rispettate»
Quanto stiamo vivendo noi imprenditori dei pubblici esercizi, ristoranti, bar, osterie, bistrot, pasticcerie, non ha eguali nella storia, a causa della pandemia da Covid 19. Inoltre, le continue vessazioni che sta vivendo la categoria, con continue chiusure e restrizioni, stanno avendo serie ripercussioni non soltanto dal punto di vista economico, ma anche sociale e rischiano di condannare al fallimento centinaia di attività.
Per questo capisco e comprendo chi ha deciso di protestare e contestare le decisioni del governo, magari attuando un’azione estrema riaprendo la propria attività in piena pandemia e andando contro le regole imposte dal Dpcm. Lo capisco e lo comprendo, ma non condivido l’azione scelta per mettere in atto la protesta. Non la condivido perché credo che in una fase complicata come questa non è andando contro le regole, mettendo peraltro a rischio la salute nostra, dei nostri dipendenti e dei clienti, che si risolverà il problema generato dalla pandemia. Anzi, un aumento dei contagi non farebbe altro che peggiorare questa situazione.
È per questo che ritengo più giusto attivarsi e agire con decisione, in maniera compatta, per ottenere dei risarcimenti adeguati, non più quindi ristori e mancette. Risorse che a mio avviso ci spettano di diritto per le chiusure obbligate a cui siamo stati sottoposti e che responsabilmente fino a oggi abbiamo accettato, anche se a malincuore. Ma questo obiettivo è raggiungibile solo se restiamo uniti e dalla parte delle regole.
Francesco Mafaro,
titolare del ristorante Adesso Pasta – Il Resto del Carlino, 15 gennaio 2021
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