Approvata la manovra. Il sindaco Pellegatti: «Il piano di riduzione delle aliquote reso possibile grazie a un pacchetto da 400mila euro»
Disco verde al bilancio 2021 del Comune di Persiceto. Fra i punti salienti c’è grande attenzione alle opere pubbliche e alla viabilità e al contenimento della spesa corrente. Eppoi sono stati previsti un piano di riduzione della tassazione locale, la riduzione del debito comunale, e facilitazioni per famiglie e attività imprenditoriali sul territorio. Il bilancio è stato approvato con 11 voti favorevoli (gruppo «Impegno Comune») e 4 contrari («Gruppo Democratico»); mentre erano assenti i gruppi «Civica Mazzoli» e «Lega». «Anche quest’anno – dice il sindaco Lorenzo Pellegatti – vengono mantenute importanti risorse volte alla valorizzazione e alla manutenzione di opere pubbliche oltre che alla messa in sicurezza delle strade, per un totale previsto di 8.111.887 euro di cui 2.020.243 finanziate da entrate di esercizi precedenti». E continua: «Siamo poi riusciti ad attuare, tra l’altro, un piano di riduzione fiscale per il 2021, con l’abbassamento medio del 10% dell’addizionale comunale Irpef, grazie a un fondo di 350.000 euro. Fra gli altri provvedimenti non dimentichiamo una cifra non inferiore a 70.000 euro per la riduzione fino al 25% della Tari per le utenze non domestiche e un altro intervento straordinario di circa 60.000 euro a sostegno delle scuole private, che si è andato a sommare all’anticipo dei contributi ordinari annuali». «Abbiamo sollevato – replica Sara Accorsi, capogruppo in consiglio comunale del Pd, partito di opposizione – le nostre perplessità sul fondo da 350.000 euro che andrà a ridurre addizionale Irpef favorendo soprattutto i redditi alti. Nella discussione sull’addizionale Irpef e sul bilancio abbiamo fatto proposte ma la giunta Pellegatti ci ha risposto che le nostre idee sono avventate e non rispondono a bisogni del territorio. Nel 2021 quindi i persicetani pagheranno mediamente 12 euro in meno di Irpef, meno di un caffè al mese. Siamo convinti che con i 350.000 euro investiti per questa manovra, si sarebbero potuti attivare progetti di microcredito o di incentivi al commercio locale». E l’esponente dei dem continua: «Vista la volontà della giunta di investire questo fondo sull’addizionale avevamo chiesto che almeno fosse diversificata per i redditi, magari alzando anche la no tax area sopra gli 11.000 euro attuali. Adesso invece saranno i più ricchi ad avere il risparmio maggiore in termini fiscali, veramente un paradosso di questi tempi».
Pier Luigi Trombetta, Il Resto del Carlino 12 gennaio 2021
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