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Dal Gal arriva mezzo milione per le imprese

Montagna. Finanziati trentadue progetti. Gli aiuti sono a fondo perduto e puntano alla permanenza sul territorio delle attività esistenti

C’è l’albergo di Lizzano che vuole comprare una serie di ebike (bici elettriche) per i propri clienti e stampare il menù anche in caratteri braille per i non vedenti, e c’è il centro estetico di Grizzana che si vuole dotare di un solarium verticale e di attrezzature per pilates.

Quindi, l’artigiano di Alto Reno Terme che vuole acquistare una macchina per la produzione di capsule-caffè biocompostabili e il libraio di Monte San Pietro che vuole informatizzare il suo negozio. Sono solo alcuni dei 32 progetti che qualche giorno fa il Gal (Gruppi di azione locale) dell’Appennino Bolognese ha finanziato con una cifra complessiva di 556mila euro, stanziati a fondo perduto per la riqualificazione di piccole imprese commerciali, artigiane e di servizio dei comuni della montagna.

«Solo nove delle 41 domande presentate – rivela Tiberio Rabboni, presidente del Gal – non sono state ammesse per carenze documentali o irregolarità. Questi 32 progetti finanziati si aggiungono ai 57 sostenuti nell’ultimo anno e mezzo ad altrettante piccole imprese extra agricole. Totate: 2,3 milioni di euro di finanziamenti erogati che hanno comportato investimenti per oltre 5 milioni di euro. Una cifra a sostegno di imprese che operano in piccoli centri in cui si registrano cessazioni, mancato turn-over e calo dei fatturati. Gli aiuti economici forniti dai bandi Gal puntano non solo a favorire la permanenza sul territorio delle attività esistenti, ma a rigenerarle, innovarle e diversificarle. Sia per frenare lo spopolamento, che per favorire la crescita dei flussi turistici». Gaggio Montano si è classificato con ben cinque progetti finanziati, sopra Alto Reno Terme che ne ha portati a casa quattro.

Tre progetti finanziati in ognuno dei comuni di Lizzano in Belvedere, Monghidoro e San Benedetto Val di Sambro. Due i progetti sostenuti dal Gal a Camugnano e altrettanti a Grizzana Morandi. Infine, Castel d’Aiano, Castiglione dei Pepoli, Castel di Casio, Monte San Pietro, Vergato e Castello di Serravalle-Valsamoggia si son visti finanziare un solo progetto. Entrando nel dettaglio dei progetti si scopre, per esempio, che a Gaggio un’impresa edile vuole acquistare un centro a controllo numerico per la lavorazione di pietre e marmi, mentre un albergo-ristorante vuole installare un ascensore. Ad Alto Reno Terme una macelleria vuole ristrutturare il negozio, invece una panetteria e pasticceria vuole acquistare macchine e attrezzature moderne. A San Benedetto un rifugio vuole ristrutturare e mettere a norma i locali delle nuove 5 camere da letto, mentre a Castel d’Aiano un salumiere vuole allestire un sito web per la vendita online dei prodotti.

Nicodemo Mele, Il Resto del Carlino 8 gennaio 2021

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