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«Area Verde, sì a incentivi per il cambio auto»

Le associazioni di categoria chiedono chiarezza: «I cittadini ora vanno aiutati» Ascom guardinga: «Manca un piano generale». Di Pisa rilancia: «Ancora assente un’idea di città»

E’ un obiettivo importante quello dell’Area Verde per il Comune di Bologna. II piano dettagliato dell’amministrazione, presentato ieri dal Carlino, mira a controllare capillarmente gli accessi in città per tutelare i residenti e proteggere la qualità dell’aria: chi avrà mezzi inquinanti non potrà più entrare in città, sin dai varchi della periferia. Palazzo d’Accursio mira ad arrivare al progetto esecutivo entro l’autunno. Chiaramente, sia con il voto in primavera sia con il voto rinviato a ottobre, la messa a terra di tutta la riforma (61 i varchi telecontrollati, un milione e 200mi1a euro di spesa ) dovrebbe avvenire tra il 2021 e il 2022 a opera della nuova amministrazione comunale eletta. Intanto, dall’opposizione sono arrivate alcune critiche alle scelte del Comune, come nel caso del consigliere comunale Giulio Venturi: «Si tratta di un altro modo per fare cassa e tartassare i cittadini, mascherato dalla scusa di salvaguardare l’ambiente – attacca l’esponente di Insieme Bologna -. E intanto paradossalmente non esiste un piano dei parcheggi, e i residenti devono pagare la sosta della seconda auto in centro e della terza in periferia. Non se ne può più di una giunta che vuol far passare per banditi i possessori di automobili».

Di Pisa rilancia: «Ancora assente un’idea di città» «Questa proposta dovrà essere calata nel complessivo quadro cittadino. E un’idea di città ancora manca». Ascom prende atto della scelta dell’amministrazione di andare avanti con l’Area Verde. Ricordando però che si attende ancora un fil rouge ben definito che tenga insieme tutti i progetti dei prossimi anni. «Vogliamo capire bene di cosa si sta parlando – sottolinea Valentino Di Pisa, vicepresidente di Ascom Bologna -. Il piano verde che parte dalla periferia era già stato preso in considerazione dall’ex assessora Irene Priolo, ne avevamo parlato. Credo che sia importante dare a tutti gli operatori commerciali la possibilità giusta di muoversi. E sia per loro, sia per i cittadini sarà importante che lo Stato e la Regione mettano a terra degli incentivi per il cambio dei mezzi. Ecco, una riforma del genere dovrà nel caso andare di pari passo con queste previsioni. E dovrà essere calata in un vero piano di città, ancora assente, che tenga insieme per esempio Area Verde, tram e Passante».

Confesercenti: «0k la direzione, ma con cautela» «Dal punto di vista del principio, la riforma dell’Area Verde ha un senso – spiega Loreno Rossi, direttore di Confesercenti Bologna -. Il problema però è quello degli incentivi, che sono una leva molto importante per il cambio dell’auto. Credo sia doveroso aiutare le famiglie in difficoltà, quelle che magari hanno mezzi vecchi e ora non possono permettersi un miglioramento». Insomma, per Confesercenti la rivoluzione con un ipotetico blocco in tutta la città degli Euro 0 e 1(per cominciare, nel mirino anche i diesel) può avere senso, ma forse oggi servirebbe un approdo graduale. «In un periodo come questo non mi pare la cosa più urgente – conclude Rossi -. Ok la direzione, ma non c’è fretta. Anche perché, in mezzo a una pandemia, più si limita l’utilizzo del mezzo pubblico e più si ha paura di prenderlo. Non si penalizzino altrimenti, ora, gli automobilisti».

Pazzaglia: «Tenere conto delle categorie» Vuole vederci chiaro Cna Bologna. «E’ giusto voler sognare, ma serve anche saperlo fare – sottolinea il direttore generale Claudio Pazzaglia -. Bisogna tenere presente che l’accessibilità alla nostra città, fin dalla periferia, è anche terziaria e produttiva, c’è una forte immigrazione giornaliera verso il centro urbano. Per questo, biognerà tenere ben conto di tutte le categorie che accedono alla città prima di calare un divieto indistinto relativo alle emissioni dei mezzi. Ok il monitoraggio, ma su un’area così vasta ci vorrà oculatezza. A partire dagli investimenti e dalla possibilità data ai cittadini di accedere agli incentivi per cambiare auto». Pazzaglia spera di poterne discutere presto ai tavoli. «Si cominci pure a pensare a uno sviluppo più sostenibile, ma si ragioni sull’impatto sulle diverse categorie. Per questo diciamo all’assessore Mazzanti di mettere su un bel tavolo di concertazioni. Ci sono il Passante, il rilancio di Fico, il turismo post Covid, si tracci un filo chiaro di tutti gli investimenti».

«Sfida green con equilibrio» «Dobbiamo assicurare prima di tutto i servizi alla città – spiega Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Bologna Metropolitana -, è naturale che sia prevista la possibilità che i nostri artigiani possano intervenire in un momento particolare come questo, dove il nostro mondo si è proprio contraddistinto per la vicinanza alle famiglie, per i bisogni più generali nelle abitazioni». La sensibilità per i temi ambientali, secondo Renzi, deve essere forte. Ma non bisogna dimenticare i giusti equilibri. «Bisogna anche consentire le tempistiche necessarie per l’ammodernamento del parco auto dei cittadini. In tanti non possono ovviamente essere già pronti – continua il segretario di Confartigianato -. Come in tutte le situazioni simili, anche per l’istituzione dell’Area Verde ci vogliono una cultura e una politica precise per il rispetto dell’ambiente. Ma i cittadini devono poter accedere agli incentivi, siano essi appartenenti o no al mondo dell’artigianato».

Paolo Rosato, Il Resto del Carlino 7 gennaio 2021
Valentino Di Pisa Vicepresidente Confcommercio Ascom Bologna

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