Porta Pazienza e Home Made Pizza a domicilio: un mix di consigli e ingredienti. “Le restrizioni Covid hanno cambiato le abitudini. Noi puntiamo sulla qualità”
Se il primo lockdown è stato il periodo dei tentativi, della caccia matta al lievito nei supermercati e delle orgogliose foto su Instragram, nel secondo è arrivata l’epoca della consapevolezza: la pizza fatta in casa può essere immangiabile. Pesante, indigeribile, stopposa, troppo salata o troppo alta. Lo sanno bene i pizzaioli, che si stanno infatti organizzando, con box e tutorial, per guidare passo passo i loro clienti nel delicato mondo del fai-da-te. Ce n’è per tutti i gusti. Chi consegna l’impasto di pizza da ravvivare in forno e comporre con mozzarella e pomodoro, chi fa arrivare a casa una scatola con tutti gli ingredienti di qualità e il tutorial abbinato. E c’è anche chi recapita le palline di impasto congelate. La cifra è modica: un euro a pizza.
«Durante il lockdown ·spiega Antonio Arcieri, proprietario della storia pizzeria d’asporto La Pantera Rosa di via Zanardi alcuni clienti intolleranti al glutine mi chiedevano come far la pizza in casa. Così ho pensato di creare per loro una box con ingredienti selezionati, di altissima qualità, che potevano utilizzare. Poi non mi sono fermato qui. La mia idea è mettere chiunque nelle condizioni di fare in casa una vera pizza da pizzeria».
E spiega tutto sul sito che ha appena lanciato Home Made-Pizza. “Voglio insegnarvi a fare la mia pizza, con la mia farina, il mio lievito madre, la mia salsa di pomodoro San Marzano e il mio olio extravergine, annuncia nel video introduttivo. Una box costa 42,99 euro e la pizza c’è anche senza glutine. «E chi l’acquista-spiega Antonio – ha accesso, a tempo illimitato, a una serie di contenuti video in cui spiego passo passo in che modo realizzare una pizza perfetta, a prescindere dal forno e dalla manualità”.
La Pizzeria Etica di Masaniello s’è invece inventata il kit Porta Pazienza.la pizza arriva già cotta, va solo composta e riscaldata. “Una genialata- sorride il titolare Michele Amendola-Per i clienti significa risolvere il problema del tempo e dello spazio, perché noi cuociamo già l’impasto che arriva a casa insieme al kit scomposto: c’è la base di pizza, la carta da forno, il bussolotto con il pomodoro, quello della mozzarella e quello col condimento. Una volta a casa basta comporre la pizza e rimetterla in forno per pochi minuti, il tempo di sciogliere la mozzarella e far cuocere il pomodoro.È una via di mezzo tra la pizza che facciamo in pizzeria e quella da asporto che, soprattutto in questo periodo, perde di qualità. Si ordina tramite l’app Porta Pazienza, disponibile su iOS e Android. Adesso siamo chiusi, ma riapriamo il 12 con una novità, perché abbiamo stretto una collaborazione con l’Estragon e consegneremo, insieme al nostro kit, anche la loro birra artigianale. Vogliamo dare seguito alla logica del noi, come insegna Luigi Ciotti: ci sosteniamo a vicenda».
Poi c’è La Pizza Leggera, a Cento, che finora aveva sempre fatto impasti di pizza surgelati per bar e pizzeria, e da poche settimane ha aperto uno spaccio dentro il laboratorio. «Dato che s’è drasticamente ridotto il fatturato ·spiega il titolare Filippo Panini ·ora gli stessi impasti che abbiamo sempre fatto per le pizzerie li vendiamo anche ai privati. E sta andando bene: chiaramente siamo un laboratorio artigianale abituato a numeri molto più alti, però non avrei mai creduto in un riscontro così alto. Portiamo a casa la pallina da scongelare, stendere e cuocere. Anche a Bologna con un ordine minimo di 15euro: ogni impasto costa un euro o uno e mezzo, quindi sono una quindicina di pizze”.
Caterina Giusberti, la Repubblica 5 gennaio 2021
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