Enrico Postacchini, Presidente Confcommercio Ascom Bologna: “Alle imprese occorrono certezze e non discussioni e scontri politici”
Si è appena concluso un anno con dati estremamente negativi per i bilanci di imprenditrici e imprenditori del commercio, del turismo, dei servizi alle imprese e alle persone e, più in generale, per l’economia del nostro territorio. Un anno, il 2020, che ha messo in discussione il futuro di tante aziende. Del resto le aspettative per il primo semestre del 2021 prefigurano il perdurare di una situazione di incertezza e di complessità che si accompagnerà all’avvio e poi al consolidamento numerico della campagna di vaccinazione, unico strumento per tornare alla normalità.
In questa fase sarà fondamentale la vicinanza delle Istituzioni e la capacità, da parte del governo, di prevedere misure in grado di incidere positivamente sulla vita delle imprese. Si deve scongiurare la chiusura delle attività economiche e quindi non più ristori, del tutto insoddisfacenti come quelli erogati fino ad ora, ma risarcimenti sulla base del calo di fatturato che è stato reale con percentuali altissime per una platea ampia di imprese. E ancora provvedimenti di natura fiscale incisivi, funzionali ad assicurare una ripresa economica e un sostegno ai consumi e all’occupazione.
Per ripartire nel 2021 le imprese avranno bisogno di un quadro definito di regole. Non potranno continuare a lavorare a intermittenza. Alle imprese occorrono certezze e non discussioni e scontri politici. I tentennamenti non aiutano le aziende e i loro collaboratori.
Non aiutano il nostro Paese. Quindi, risarcimenti effettivi, misure fiscali, certezza delle regole ma sarà fondamentale cominciare subito a lavorare sul turismo Italiano e straniero. Dobbiamo farci trovare pronti per una prima ripartenza che ci auguriamo inizi con il periodo estivo del 2021. Il nostro sistema di imprese guarda al volano economico che alcuni importanti asset come Aeroporto, Fiera, Centergross, Interporto e Fico metteranno in campo non appena si attenuerà l’emergenza sanitaria. Le istituzioni nazionali e locali siano più consapevoli del ruolo delle imprese e sappiano metterle al centro dei loro piani per la ripartenza.
L’anno che verrà, Il Resto del Carlino 2 gennaio 2020
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