Pirazzoli: «Contrari al vaccino per scarsa informazione. Mi sono rivolto al Comune e all’Ausl e oggi è in programma una videoconferenza con gli esperti»
Il personale delle Rsa, le Residenze sanitarie assistenziali, dove in gran parte sono ospitati gli anziani, sembra il meno favorevole al vaccino anti-Covid. Un tam tam che risuona in molte città d’Italia e che tocca anche il nostro territorio. «Il 70-80% dei nostri operatori è favorevole al vaccino, abbiamo fatto un sondaggio interno tra le nostre strutture, anche al di fuori della provincia. Tra i contrari, una metà ha avuto il Covid e quindi dovrà aspettare – spiega Gianluigi Pirazzoli, presidente dell’Istituto Sant’Anna e Santa Caterina di via Pizzardi e presidente regionale di Anaste, Associazione nazionale strutture terza età – ma per l’altra metà le cose potevano andare diversamente».
A che cosa si riferisce? «Al fatto che molti dipendenti e tra loro ci sono infermieri, operatori socio-sanitari, fisioterapisti, insomma tutto il personale che ruota attorno alla struttura, in tutto sono circa 170 persone, chiede semplicemente di avere più informazioni sul vaccino. Si sa che questo è un prodotto diverso da quelli che conosciamo, con l’iniezione non si riceve una proteina virale, ma la molecola chiamata Rna messaggero. Insomma, dei chiarimenti sono utili».
Pensa di organizzare un incontro con gli operatori contrari? «Certo, probabilmente faremo un incontro, intanto ho mandato a tutto il personale una email con i chiarimenti del ministero della Salute. Ma sarebbe opportuno che si facessero avanti le istituzioni del territorio. Ho fatto presente la situazione al Comune e all’Ausl e il mio invito è già stato accolto: oggi è in programma una videoconferenza sui vaccini. Di più non posso fare, non ho la bacchetta magica per capire se ci sono altre motivazioni. Del resto, l’informazione finora non era stata sufficiente».
Chi avrebbe dovuto dare più informazioni? «Mi aspettavo che la campagna informativa partisse prima dell’inizio delle vaccinazioni. I dubbi non li hanno soltanto i cittadini, ma anche gli operatori sanitari».
Agli operatori indecisi che cosa consigli darà? «Di vaccinarsi, perché non vorrei che in futuro la loro posizione possa diventare una discriminante. Forse introdurre l’obbligo al vaccino per chi opera nel comparto della sanità non sarebbe stato un male».
Sa già quando verranno i vaccinatori nella vostra struttura? «Ancora non lo sappiamo, ma abbiamo già inviato all’Ausl gli elenchi del personale». Sul versante dei camici bianchi, Giancarlo Pizza, presidente dell’Ordine dei medici, assicura di «non aver ricevuto segnalazioni da parte di colleghi che non intendano vaccinarsi e nel mio messaggio di auguri di Natale ho invitato tutti i medici a vaccinarsi contro il Covid per non creare eventuali problemi di trasmissione di virus».
Donatella Barbetta, Il Resto del Carlino 30 dicembre 2020
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