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Le consegne non bastano. Ristoranti, cali fino all’80%

Vottero (Ascom): «Asporto e delivery non compensano le chiusure festive Più richieste in centro città e nei paesi. A Capodanno aspettative migliori»

«Con asporto e consegne a domicilio non si guadagna», è il mantra dei ristoratori bolognesi, guidati da Vincenzo Vottero di Ascom Confcommercio. Nonostante la richiesta di lasagne, tortellini e piatti più ricercati con scampi e gamberi ci sia stata, il piatto delle feste per la categoria resta magro. E c’è anche chi, stremato dal risiko dell’Italia arlecchino, ha deciso di chiudere fino alla Befana, rinunciando a delivery e take away.

Ma com’è andata tra chi è rimasto aperto? «C’è chi ha lavorato bene e le prenotazioni già ci sono per Capodanno, dove probabilmente andrà meglio che a Natale. Ma a parte garantire un servizio ai nostri clienti, quasi ci si rimette», continua Vottero. Sebbene a livello nazionale Coldiretti/Ixè calcoli che quasi un italiano su dieci abbia fatto ricorso a consegna a domicilio e asporto, al giro di affari del settore (che tra ristoranti, pizzerie, bar, trattorie, osterie, pub, bistrot e attività artigianali riguarda 7.193 imprese e 25.800 addetti a Bologna e provincia, stando ai dati della Camera di commercio) c’è poco da brindare.

L’incertezza fino all’ultimo sul Dpcm di Natale, del resto, non ha aiutato. Soprattutto considerando che c’era chi aveva decine di prenotazioni e già aveva fatto scorta. Il calo, insomma, resta consistente, se si confronta con lo stesso periodo del 2019, quando i ristoranti erano aperti e l’idea di zone gialle, arancioni e rosse non era concepibile nemmeno in un film di fantacienza. «I nostri associati avranno fatto un 20 per cento del fatturato dell’anno scorso. In pratica, il calo è dell’80 per cento. Forse per il brindisi dell’ultimo dell’anno i dati saranno migliori. Ma migliori significa un dieci per cento in più… », spiega Vottero.

Non vede la luce, Loreno Rossi, direttore di Confesercenti: «Per il Capodanno non ci sono aspettative particolari salvo che è l’ultimo giorno di questo 2020 da dimenticare…». In ogni caso, la mappa di asporto e delivery segna alcune zone meglio di altre. I locali del centro città, ad esempio, hanno avuto più richieste rispetto a quelli in periferia. E anche in paesi e piccoli centri, delivery e asporto sono andati bene. Non avendo molti svaghi, qualcuno ne ha approfittato per coccolarsi con qualche manicaretto. Conferma Loreno Rossi, direttore di Confesercenti Bologna: «La consegna a domicilio è andata discretamente, ma anche in abbinamento con l’asporto non è comunque una modalità in grado di dare sollievo a questo difficile momento per i pubblici esercizi». E, nonostante siano previsti nuovi ristori, per le associazioni di categoria non bastano: «Servono a malapena a pagare alcuni costi fissi», conclude Rossi.

Ros.Carb., Il Resto del Carlino 27 dicembre 2020

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