Voci dalla città. Una festa diversa dal solito, Francesca Testoni Direttrice e responsabile Ageop Ricerca
Vorrei trovare un significato a questo Natale che valga per tutti, che unisca le persone in un augurio condiviso nell’anno in cui tutti siamo fisicamente divisi e più soli. In Ageop e nella nostra ‘famiglia allargata’ dell’Onco Ematologia Pediatrica i tesori più grandi sono le persone e le relazioni, la possibilità di trovare una strada comune per sorreggerci, nonostante il distanziamento sociale. I bambini sono per noi i più importanti, con loro le famiglie. Insieme rappresentano il nucleo della nostra comunità dei volontari Ageop, dei soci, dei sostenitori e di tutto lo staff. Ognuno si adopera per prendersi cura dei piccoli oncologici e dei nostri ragazzi: è dura farlo senza poter abbracciare un genitore che piange, senza poter organizzare la consueta festa di Natale per i bambini in reparto. In reparto, nelle nostre case, i bambini come tutti gli anni trascorreranno le feste lontani da casa: provengono da regioni diverse, hanno nazionalità religioni e tradizioni diverse. Anche senza restrizioni sarebbe impossibile per la nostra ‘famiglia allargata’ sedersi a un’unica grande tavola, nello stesso momento, partecipare a una stessa funzione religiosa o compiere gli stessi gesti di una tradizione laica. Possiamo invece condividere il primato della persona e della relazione su tutte le altre cose. Spero che tutti coloro che si sentono defraudati del Natale, possano considerare quello che noi sentiamo: siamo fortunati a conoscerci, a rispettarci, a imparare reciprocamente, a tenere gli uni agli altri, a soffrire questa distanza che però preserva la salute dei più fragili, a scambiarci reciprocamente il nostro bene più grande, la nostra umanità.
Il Resto del Carlino, 24 dicembre 2020
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