Postacchini Ascom: «Era quello che temevamo e non avremmo voluto capitasse»
Confermano la stroncatura del decreto di Natale i commercianti di Bologna, che vedono le decine di migliaia di euro spese anche dalle piccole attività buttati al vento con le chiusure drastiche messe nero su bianco dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Parla di «un messaggio di sconforto» il presidente di Ascom Enrico Postacchini, intervistato da Ètv . «Era quello che temevamo e non avremmo voluto capitasse – afferma Postacchini -. È un segno di grande debolezza da parte dell’esecutivo, qui si sta rincorrendo l’emergenza. Quando diciamo che si sta lavorando a singhiozzo, è la verità. Il rischio è che si vada avanti diversi mesi così. Non è possibile programmare attività con tempi non certi. È vero che zone rosse sono nelle giornate festive, quindi magari per molti comparti non sono troppo penalizzanti, ma in generale il periodo natalizio, per i beni durevoli, voluttuari e ovviamente per tutta la ristorazione e non solo, è uno dei periodi più interessanti dell’anno».
Qualcuno ha ventilato l’idea di fare causa allo Stato per le perdite. Grande è insomma la delusione dei commercianti, che avevano affrontato le chiusure dei mesi scorsi proprio in vista del Natale.
«Ci si era fidati per la seconda volta come accadde in primavera quando ci si disse stiamo chiusi 15 giorni e poi furono due mesi – continua -. Ci si era fidati che il sacrificio sarebbe stato utile per salvaguardare il periodo natalizio. Essere stati virtuosi non ha premiato, come non ha premiato fare gli investimenti per garantire la sicurezza – rimarca Postacchini -. Non ci si deve meravigliare poi se la gente, un po’ disinformata e un po’ sfiduciata, finisce per fare quello che gli pare».
Corriere di Bologna, 20 dicembre 2020
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