Appello di Ascom alle istituzioni: «Gli impianti del Corno alle Scale sono sicuri. Dobbiamo salvare un settore strategico»
LIZZANO La posizione assunta dal Governo in merito a vacanze sulla neve e impianti sciistici nel periodo natalizio, con l’intenzione di mantenere lo stop a piste e stazioni, continua a sollevare dubbi e preoccupazione tra cittadini, imprese e operatori.
«Rinviare l’apertura della stagione invernale, perdendo l’intero periodo delle festività natalizie, apre infatti per il Comprensorio del Corno alle Scale, e dunque per tutta la montagna bolognese, uno scenario estremamente negativo – sottolinea Medardo Montaguti, vicepresidente di Confcommercio Ascom Bologna –. Quando si parla di Appennino e di bianco, infatti, non si può dimenticare che il prodotto turistico “neve”, fermo dal primo lockdown del marzo scorso, rappresenta una delle principali fonti di reddito del sistema Appennino, grazie anche a un importantissimo indotto che opera nei settori dell’ospitalità, della ristorazione, del commercio e dei servizi. Impedire l’apertura degli impianti in questo periodo, inoltre, non costituisce soltanto un danno gravissimo all’economia locale, ma penalizza in maniera assolutamente iniqua e immotivata gestori e operatori della neve che in questi mesi hanno lavorato, e sostenuto investimenti, per mettere in sicurezza piste, funivie, cabinovie, rifugi e scuole di sci in vista della riapertura».
Per quanto riguarda il Corno alle Scale, «che in questo difficilissimo 2020 ha trovato una nuova gestione e posto le basi per un rilancio complessivo», Ascom ci tiene a sottolineare quanto gli impianti siano «nelle condizioni per poter lavorare in piena sicurezza, essendo peraltro composti esclusivamente di seggiovie, più semplici da gestire sotto il profilo del distanziamento sociale rispetto a cabinovie e funivie».
«Come Confcommercio Ascom Bologna siamo convinti che sia assolutamente possibile riaprire le stazioni in piena e totale sicurezza, rispettando tutte le misure di contenimento – conclude Montaguti –. Non farlo significa far ricadere sulle spalle di centinaia di imprese e lavoratori un peso insostenibile, con conseguenze gravissime per la tenuta del tessuto imprenditoriale e dei livelli occupazionali. Per questo, come Associazione, oltre ad esprimere solidarietà agli operatori dello sci e al Consorzio Quota 1945 Corno alle Scale, che domenica scorsa hanno manifestato per sensibilizzare le istituzioni, chiediamo, accanto a un pacchetto più consistente di misure di sostegno con risarcimenti commisurati alle perdite di fatturato, di riaprire al più presto gli impianti e dare così il via alla stagione invernale.
E’ giunto il momento, adottando misure equilibrate, di conciliare l’esigenza di fronteggiare la pandemia con quella di salvaguardare sistema economico e mondo del lavoro».
Il Resto del Carlino, 15 dicembre 2020
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