II direttore Ascom Tonelli: «Massima attenzione alle norme sanitarie, ma dopo dieci mesi di sacrifici le attività devono poter respirare»
«Serve un piano per limitare i troppi assembramenti in città». Sono state queste le parole al Carlino di Sandra Zampa, sottosegretario Pd alla Salute, che ieri hanno aperto un dibattito in città. Eccessivo zelo, visto il periodo di grande difficoltà delle attività economiche che proprio grazie agli strusci da shopping possono ritrovare un po’ d’ossigeno, oppure un giusto richiamo per non vanificare gli sforzi che tutti stanno mettendo in campo per contenere la seconda ondata della pandemia? Sul tema interviene l’Ascom cittadina con il suo direttore generale Giancarlo Tonelli. II quale, a sua volta, invoca un corretto e prudente bilanciamento tra diritto alla salute e diritto al lavoro.
Direttore, durante il ponte dell’Immacolata i cittadini hanno preso d’assalto la T’, anche per effetto del ritorno dell’Emilia-Romagna in zona gialla. Un liberi tutti pericoloso? «Siamo in uno dei momenti più delicati e complicati del 2020. Da febbraio a oggi sia i pubblici esercizi, sia le attività di commercio non alimentare come i negozi di abbigliamento, per fare un esempio tra tanti, hanno vissuto delle difficoltà incredibili e ora ne stiamo uscendo. E a questo proposito ci stanno arrivando dei segnali chiari da parte dei cittadini».
Quali? «C’è un’attenzione a raccogliere l’appello che noi abbiamo lanciato come associazione: insieme con il nostro presidente Enrico Postacchini abbiamo cercato di sensibilizzare agli acquisti di Natale dai ‘tuoi’ commercianti di fiducia. II regalo di Natale più bello, quello che si fa acquistando nel negozio sotto casa tua. In un momento così difficile dal punto di vista economico, acquistare nei negozi delle nostre strade acquista un significato più importante rispetto a quello di acquistare online».
Ma alcuni dicono: ok allo shopping, ma senza ripiombare negli assembramenti. «Noi comprendiamo quelli che sono gli appelli a evitare gli assembramenti. Ma vogliamo essere chiari su una cosa: in questi dieci mesi le nostre attività in tutta l’area metropolitana hanno rispettato in maniera meticolosa tutte le restrizioni imposte dai vari Dpcm, oltre ai vari protocolli d’attuazione. Nei bar, come nei ristoranti dove subito si sono ridotti drasticamente i coperti. Oppure in tutte le altre attività che hanno applicato distanziamenti e utilizzo dei dispositivi di protezione con la massima attenzione. Gli stessi cittadini sono stati scrupolosi nel rispetto delle norme, e lo sono tuttora al pari dei commercianti. Non vorrei, quindi, che questi appelli a evitare gli assembramenti portassero ad altro».
Cosa intende? «Non vorrei che si finissero per applicare, in seguito a questi appelli, anche misure restrittive più stringenti. Certamente in queste settimane che ci aspettano dobbiamo avere il controllo delle forme in cui le persone si muoveranno. Ed è normale che nel weekend si voglia uscire di casa e camminare. E’ bene che anche la politica si ricordi che sono dieci mesi che le famiglie e i commercianti convivono in questa situazione difficilissima. Ci vuole un rispetto molto alto anche per il valore del lavoro».
Quindi qual è il suo appello? «Ci vuole molta sensibilità per questo fine settimana. Noi sicuramente dovremo garantire il rispetto delle regole. Ma serviranno anche controlli intelligenti. In questi mesi il lavoro fatto con il Comune, con la Polizia Locale e con le diverse forze dell’Ordine e con l’Esercito è stato molto importante e ha lavorato tanto sulla prevenzione. Credo quindi che non si debbano creare nuovi motivi di tensione. Tra l’altro i dati di questi giorni su Bologna e su tutta la regione sono assolutamente sotto controllo, quindi massima attenzione alle norme sanitarie, ma anche massimo rispetto per il diritto al lavoro nelle attività del commercio e dei pubblici esercizi, già colpiti dalle varie restrizioni».
Paolo Rosato, Il Resto del Carlino 10 dicembre 2020
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