I gestori: «Garantiamo servizio essenziale, sostenendo costi e con vendite in picchiata, ma il governo ci esclude dai ristori»
Dalla sera di lunedì 14 dicembre prossimo e fino al pomeriggio di mercoledì 16, gli impianti di distribuzione carburanti, sia in rete ordinaria che su viabilità autostradale, saranno chiusi per sciopero. Lo sciopero seguirà i seguenti orari:
Comunicato stampa del 3 dicembre 2020
Impianti di rete ordinaria:
dalle ore 19.00 del giorno 14 dicembre, alle ore 15.00 del giorno 16 dicembre 2020;
Aree di servizio della viabilità autostradale e assimilabili:
dalle ore 22.00’ del giorno 14 dicembre, alle ore 14.00’ del giorno 16 dicembre 2020.
Lo annunciano in un comunicato congiunto le Organizzazioni di categoria, Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio. La decisione si è resa necessaria in conseguenza della inspiegabile indisponibilità del Governo ad inserire le piccole e piccolissime imprese di gestione a cui sono affidati gli impianti, nel novero delle categorie che beneficiano dei provvedimenti di sostegno inseriti nei diversi “Decreti Ristori”.
Come è noto, la distribuzione carburanti è classificata come servizio pubblico essenziale, dovendo garantire, pur nelle attuali come già nelle passate circostanze emergenziali, la continuità e regolarità dell’attività, nell’interesse della collettività, per consentire lo spostamento delle persone ed il trasporto di ogni genere di merci. Ne consegue che i Gestori, oltre a subire contrazioni drammatiche del proprio fatturato per effetto delle restrizioni alla mobilità e del coprifuoco notturno, non hanno alcuna possibilità di contenere i notevoli costi fissi necessari a mantenere l’attività di distribuzione a disposizione del pubblico.
Ciò che, già in questi giorni, sta causando sul territorio chiusure incontrollate e forzate, a causa della mancanza di liquidità e della impossibilità di acquistare forniture di prodotti. Fatti che preludono al ormai prossimo progressivo fallimento delle piccole imprese di gestione, con riflessi drammatici sui livelli occupazionali del settore che da lavoro a quasi 100.000 persone.Si tratta di considerazioni che il Governo conosceva perfettamente ancor prima dell’emergenza e che con l’inizio della pandemia si sono ulteriormente aggravate, ma che il Ministro Patuanelli resosi latitante sin dal suo insediamento, sembra aver deciso di non prendere in alcuna considerazione nemmeno nella fase attuale, continuando a mostrare una sgradevole quanto immotivata volontà punitiva verso la Categoria, che è ancora in attesa, da luglio scorso dei suoi Decreti attuativi che avrebbero consentito ai gestori di beneficiare concretamente di provvedimenti assunti nella fase precedente.
Nella consapevolezza che una tale azione di protesta potrebbe causare ulteriori disagi al Paese – conclude la nota sindacale- anche per l’imminente periodo di festività, la Categoria è comunque impegnata a sollecitare il Governo perché assuma impegni che appaiono del tutto equi e ragionevoli.
In allegato è possibile trovare i cartelli da affiggere sugli impianti