Bologna è sempre stata all’avanguardia nel valorizzare le donne. Il Soroptimist Club Bologna, fondato nel 1949, è costituito da donne che aiutano le donne attraverso iniziative concrete
Questa mission si è declinata in diverse modalità, ma per quanto riguarda il contrasto alla violenza di genere è stata realizzato nel 2014 uno Spazio di ascolto protetto allestito in una stanza messa a disposizione dalla Questura con un ingresso riservato. Una targa è stata installata ieri sotto il portico di accesso, per segnalare l’esistenza di questo prezioso servizio a disposizione delle donne e dei soggetti ’deboli’.
La pandemia ha portato a un significativo incremento delle violenze in famiglia contro le donne, spesso alla presenza di minori che rimangono coinvolti. Il Soroptimist ha investito le sue competenze e risorse per donare un luogo accogliente, con un aiuto psicologico che permette alle persone ferite nel corpo e nell’anima di esprimersi in sicurezza e serenità. I numeri sull’utilizzo dello spazio sono molto incoraggianti. Dal 2014 si sono tenute nella stanza una settantina di audizioni di donne vittime di violenza accompagnate dalle forze dell’ordine, circa 100 incidenti probatori richiesti dal Tribunale ordinario, e a ciò si aggiungono le audizioni di più di 500 minori vittime di abusi e di altre categorie di soggetti ’fragili’. Il Club bolognese sta anche operando nel campo della prevenzione che si realizza attraverso l’autonomia economica. Abbiamo infatti attivato un percorso di formazione finanziaria in collaborazione con Banca d’Italia, sede di Bologna, per poter formare le donne in condizioni di fragilità nell’ambito finanziario in modo da rafforzare le proprie conoscenze nell’ottica della consapevolezza dei propri diritti e doveri. Questa attività si sta svolgendo in tutta l’Italia, grazie all’impegno di Mariolina Coppola, presidente nazionale Soroptimist.
Lucia Gazzotti, Imprenditrice e presidente Soroptimist Bologna
Lapini: «Sono veicolo per trainare il Paese. Se ci adeguassimo al valore europeo ( 60%) di occupazione
femminile, avremmo un incremento dell’l,5% di PIL