La manifestazione di Ascom sul Crescentone. Postacchini: «Bisogna organizzare la convivenza con il virus».
Tavole allestite e le note del Silenzio È una piazza Maggiore gremita quella che si presenta già alle 10.30 di ieri mattina, quando alla protesta pacifica e organizzata da Fipe Ascom Confcommercio in difesa di ristoratori e albergatori, per solidarietà con i gestori di pubblici esercizi sono scesi in strada anche centinaia di professionisti dal mondo dei teatri, cinema, palestre, piscine, eventi, sale scommesse e discoteche. E proprio sul Crescentone, dove a inizio settembre si era tenuta una cena in onore di medici e infermieri, oggi l’aria è molto diversa.
C’è paura e rabbia, verso provvedimenti che rischiano di far abbassare le serrande di un intero settore. Non fino al 24 novembre. Per sempre.
«Siamo ripiombati nel lockdown – spiega Enrico Postacchini, presidente di Ascom -. Si tratta di una decisione inaccettabile. Ci aspettano anni difficili in cui il virus non ci abbandonerà. E la soluzione è lavorare a singhiozzo? Rischiamo di ingrossare le fila di un esercito di disoccupati, impedendo a chi sta bene di andare a lavorare. Dobbiamo trovare una soluzione attraverso un patto nazionale per organizzare la convivenza con il virus e permetterci di andare avanti».
Tovaglie come veli pietosi vengono distese sul Crescentone, i ristoratori attorno e quasi come alla celebrazione di un lutto già consumato un musicista alla tromba intona ‘II Silenzio’. «Per moltissime attività la chiusura dalle 18 rappresenta una perdita del 60-70% del fatturato giornaliero – così Giancarlo Tonelli, direttore di Ascom -. Il punto è che queste persone lavoravano rispettando le regole indicate dal Governo. Perché ora accanirsi verso una categoria che ha sempre rispettato le normative?».
Il sindaco Merola ha poi incontrato una delegazione: «Ho chiesto di inviarmi le richieste perché le possiamo discutere nella prossima giunta e ho ricordato i provvedimenti che abbiamo preso come i 10 milioni per scontare la Tari». Plauso anche dall’assessore Matteo Lepore: «Bene l’ascolto e il dialogo con chi è drammaticamente preoccupato per il proprio lavoro. Oggi sono scese in piazza persone vere e sincere».
Francesco Zuppiroli, Il Resto del Carlino 29 ottobre 2020
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