Anche il lavoro si ammala di Coronavirus. L’Ascom porta in piazza la protesta dei lavoratori dello sport, dell’intrattenimento e della ristorazione: «Facciamo da capro espiatorio. Penalizzati per primi pur rispettando tutti i protocolli Considerati superflui»
II Covid torna a colpire il portafoglio degli italiani e da piazza Maggiore in difesa delle proprie attività si leva la richiesta di aiuto anche dei bolognesi. «Da maggio palestre e centri sportivi si sono adeguati a protocolli rigidissimi pur di continuare l’attività e ora ci ritroviamo ad essere penalizzati per primi – così Laura Panzacchi, insegnante di danza -.Non è togliendo lo sport che si risolve il problema e sebbene il nostro lavoro possa continuare con le lezioni online non è per niente la stessa cosa. Ci stanno togliendo il benessere fisico e mentale».
Primi a chiudere e ultimi a riaprire sono anche i gestori di discoteche, unitisi ieri alla protesta di Ascom Fipe. «Dal decreto ristoro cosa arriva? Una mancetta – così il presidente Silb regionale Gianni Indino -. E quel che fa più rabbia è venire considerati un settore superfluo. Le discoteche e sale da ballo sono luoghi di contaminazione umana fondamentale. Siamo stati trattati da capro espiatorio e poi guardiamo dove siamo arrivati».
Timori che trasversalmente interessano anche estetisti e parrucchieri, momentaneamente fuori dalle restrizioni: «Abbiamo la sensazione di essere i prossimi», così Roberta Zanarini, parrucchiera. «Di noi non si parla mai, eppure ci siamo adeguati a controlli rigorosissimi e per cosa? Per tornare a chiudere poco dopo e con spese extra che nessuno ci ridarà più – spiega Elena Serra, titolare di un’agenzia di scommesse -. Avrebbero potuto trattarci come i ristoranti con la chiusura alle 18».
Interi settore completamente fermi o in ginocchio. Gli alberhi, come ci dice Raffaele Calisesi. I trasporti privati, come sottolineano Giancarlo Landuzzi, autista di autobus turistici, e Tomaso Monti, tassista. Ma anche palestre, piscine e teatri, dove lavora Martina Del Prete e i già più volte ribaditi bar, pub e ristoranti e la loro filiera, rappresentati in piazza fra gli altri anche da Giovanna Favaro, ristoratrice, Roberto Pezzini, agente di commercio vinicolo, Fabiola Valsania, titolare di un bar e Alessandro Ceretti, titolare del locale Codivilla.
Francesco Zuppiroli, Il Resto del Carlino 29 ottobre 2020

«Ora lavoriamo con Ascom».Giancarlo Tonelli, direttore di Ascom, ha detto che «bisogna trovare insieme nuove modalità per intervenire con progetti sociali