Via libera dei soci istituzionali, con l’obiettivo di chiudere a luglio 2021. L’assessore Conte: «Uniti saremo più competitivi nel mondo»
Prende quota il progetto di fusione tra le fiere di Bologna e Rimini (Ieg). L’accelerazione, forse decisiva, verso un traguardo di cui si cominciò a parlare nel 1995, si è avuta mercoledì in Regione, in un incontro fra i soci istituzionali delle due expo. «La volontà di perseguire l’obiettivo è stata confermata – si legge in una nota – verificando tutte le condizioni necessarie e utili a tal fine».
Se non si troveranno ostacoli imprevisti lungo il percorso, la complessa aggregazione potrebbe concludersi a luglio del 2021. Al vertice erano presenti il governatore Stefano Bonaccini, i presidenti di Bologna Fiere e Ieg – Gianpiero Calzolari e Lorenzo Cagnoni – il sindaco Virginio Merola e il collega riminese Andrea Gnassi, e l’assessore regionale a Sviluppo e Lavoro, Vincenzo Colla. La Regione, da parte propria, «si è impegnata a presentare un progetto di legge regionale a sostegno del sistema fieristico».
E si è anche concordato di «chiedere un incontro al Governo per ottenere un fondo a sostegno del sistema fieristico nazionale». Se l’operazione andrà in porto, sull’asse Bologna-Rimini nascerà il polo fieristico più grande d’Italia. L’iter, però, è complesso. Il primo passo sarà la consultazione di tutti i soci, pubblici e privati, delle due fiere, sulla bozza di percorso.
Un altro passaggio delicato – vista l’operazione straordinaria in atto – sarà quello in consiglio comunale, organo che dà gli indirizzi alle società. Mercoledì si è fatta una prima istruttoria tecnica delle scadenze e delle scelte, toccando anche il tema – anche questo delicatissimo – dei futuri equilibri societari e della governance.
Davide Conte, assessore comunale al bilancio e alle partecipate, ricorda che «per uscire da questa crisi mondiale non basta il Recovery Fund, ma occorre cambiare il paradigma». E che le cose potranno «andare meglio di prima se ora facciamo le scelte giuste». E un accordo tra le fiere di Bologna e Rimini, «così come presentato in queste ore ci può aiutare ad affrontare il presente e costruire il futuro guardando sia ai territorio (lavoratori e indotto) sia alla competitività internazionale»
Luca Orsi, il Resto del Carlino, 9 ottobre 2020
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