L’appello dell’Associazione che lancia una raccolta fondi per i piccoli malati di tumore
«Casa Gialla non può e non deve smettere di essere l’abitazione dei piccoli pazienti oncologici», ma bisogna raccogliere un milione di euro entro la primavera del 2021. L’appello di Ageop (associazione Genitori Ematologia Oncologia Pediatrica) è forte e chiaro, e chiede aiuto alla comunità: nel 2015, infatti, è stato siglato un contratto che dà all’associazione la possibilità di capitalizzare gli affitti pagati dalla quota di acquisto al momento del rogito, previsto per il prossimo aprile.
Se Ageop non riuscisse a confermare il rogito, non solo andrebbero persi i fondi versati finora e tutti quelli investiti nella ristrutturazione, ma i bambini malati di tumore resterebbero senza quella che oggi non rappresenta solo una struttura, ma un luogo fondamentale per il loro percorso di cura. Così per raccogliere i fondi necessari, l’associazione – oltre ad aprire sul sito una piattaforma per le donazioni – si ritroverà sabato 17 ottobre in piazza Maggiore, per la campagna ‘ViviAmo Casa Gialla’ attraverso una prima grande opera collettiva: il Crescentone sarà costellato da migliaia di disegni che formeranno come un puzzle l’immagine di una grande casa.
«La malattia ha tante fasi e presenta un percorso che non si limita al ricovero – ha sottolineato Francesca Testoni, responsabile Ageop –. I pazienti oncologici possono avere dei problemi di reinserimento sociale: in questa struttura ricreare la normalità, il contatto con i coetanei e il gioco è la spinta di tutto».
Una sfida collettiva, in cui bisogna essere tutti protagonisti per supportare i piccoli pazienti e le loro famiglie, che in grande parte arrivano da lontano e mostrano la necessità di trovare un luogo in cui sostare senza sentirsi soli: «Tifo per Casa Gialla: i domicili dei piccoli cittadini che hanno queste patologie devono diventare luoghi in cui concentrare ulteriori rafforzamenti delle prestazioni sanitarie» ha commentato l’assessore regionale alla Sanita Raffaele Donini.
Per aiutare la raccolta fondi, anche gli associati Ascom stanno offrendo il loro supporto, proponendosi come punti di raccolta per i disegni, vivendo insieme la sfida per salvare quella che è molto più di una semplice casa.
Giorgia De Cupertinis, il Resto del Carlino, 10 settembre 2020
“Finché sarà apprezzato e sostenuto il suo forte ruolo di servizio alle comunità, il negozio non morirà mai perché è sinonimo di collettività, di socialità, di sicurezza, di coesione”