Stefano Calzolari, titolare dell’Antica drogheria Calzolari: «È una battaglia contro i mulini a vento»
I problemi, in piazza Verdi e dintorni, sono cominciati a metà anni Ottanta. Poi è stato un crescendo. Sono cambiati i problemi, ma la sostanza è immutata. Anzi, si può dire che le cose sono peggiorate.
Non ho visto miglioramenti, se non l’asfaltatura di via Petroni, che dal punto di vista estetico ha reso la strada più bella. Per il resto, fra spacciatori, bande che si fronteggiano, risse, caos notturno, la fotografia della zona è, purtroppo, desolante. Certo, ci sono i comitati che svolgono un’azione encomiabile, ma è una battaglia contro i mulini a vento.
Imbianchiamo portici e colonne, e la mattina dopo siamo da capo. Noi siamo un’enoteca, con una mescita che durante il lockdown è stata, ovviamente, chiusa. Volevamo riaprirla a settembre, ma vista la situazione sanitaria ancora non risolta, a malincuore abbiamo rinviato a tempi migliori: rispettare il distanziamento non sarebbe possibile.
Vedo però locali che stanno bellamente aperti e radunano gente in barba a tutti. Non lo trovo molto corretto. Ma è la spia di una situazione che, mi viene da pensare male, denota la volontà di tenere la zona in questo stato. Non so dire a che pro. Di certo, in quarant’anni siamo andati di male in peggio.
Destra, centro e sinistra hanno parlato molto e fatto nulla. L’anno prossimo si vota per il nuovo sindaco, ma non ho grandi aspettative. Sarei felice di essere smentito.
Stefano Calzolari, il Resto del Carlino, 8 settembre 2020
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