Il Direttore di Confcommercio Ascom Bologna: «Servono politiche fiscali per sostenere le aziende»
Settembre sarà «il primo banco di prova» per capire se per il terziario – commercio, turismo e servizi – si potrà parlare di una vera ripartenza. Dopo mesi durissimi, fotografati ieri dai dati preoccupanti sull’economia bolognese diffusi dalla Camera di commercio.
«È un quadro problematico – commenta Giancarlo Tonelli, direttore dell’Ascom – da cui però dobbiamo cercare di uscire al più presto». A settembre si auspica «il consolidamento della presenza dei turisti italiani. E azioni per incentivare il ritorno degli stranieri». Con i soli bolognesi «il tessuto economico non regge». Si attende anche la riapertura dell’università, «con il ritorno del maggior numero possibile di studenti fuori sede».
Il commercio punta molto sui saldi, per la prima volta, prolungati fino a fine settembre. Il «discreto» risultato delle svendite estive non è bastato a recuperare i mesi di chiusura per il lockdown. Ma il fatto di trovare in saldo «anche prodotti legati all’inverno» dovrebbe spingere le vendite. Quanto all’Appennino, che vive un momento molto positivo, «con ottime prospettive anche per settembre, si deve lavorare per consolidare questo trend anche nel 2021».
Non basta. Tonelli auspica anche «politiche di ampio respiro» per favorire la ripartenza. Che prevedano, oltre alla conferma degli ammortizzatori sociali, «immediate modifiche al cuneo fiscale e una riforma del costo del lavoro, senza toccare il netto in busta paga».
A fronte dei numeri della Camera di commercio, commenta Galeazzo Bignami, deputato di Fratelli d’Iralia, componente della commissione Finanza, «è necessario che le istituzioni diano immediate prospettive di rilancio e sostegno, agendo da subito per dare concreto supporto, con ogni forma e in ogni modo, al nostro sistema produttivo territoriale».
A livello comunale, metropolitano e regionale, Fratelli d’Italia chiede «l’immediata convocazione» delle commissioni competenti. L’obiettivo è «ascoltare gli operatori economici nelle loro massime espressioni rappresentative, per proporre l’immediata apertura di sedi istituzionali operative che individuino già ora, anche in vista dei programmi che l’Italia dovrà formulare in sede europea sul Recovery Fund, le priorità e gli assi di sviluppo per il nostro territorio, costruiti con tutti i soggetti coinvolti».
Luca Orsi, il Resto del Carlino, 28 agosto 2020
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