Il Presidente di Federmoda Emilia-Romagna di Confcommercio Ascom Bologna: «Bisogna aiutare soprattutto i centri storici delle città»
Le città dell’Emilia-Romagna non si sono svuotate per il consueto esodo estivo, ma chi resta non mette mano al portafogli. Non c’è per ora nessuna corsa allo shopping e i saldi partiti all’inizio del mese di agosto stentano a decollare.
«I saldi di inizio agosto non hanno mobilitato grandi flussi di clientela — fa sapere la Federazione Moda regionale —: chi si è recato nei negozi ha acquistato anche se con molta attenzione al prezzo». A scattare la fotografia di mezza estate è il 60% dei commercianti intervistati dalla Federazione Moda dell’Emilia-Romagna che, in collaborazione con Confcommercio e Iscom, ha sondato l’andamento dei primi dieci giorni delle promozioni, confrontando i dati con lo stesso periodo dell’anno precedente.
I clienti «hanno acquistato lo stretto necessario, sono prudenti perché — analizzano gli esercenti — l’emergenza Covid19 ha diminuito la disponibilità di spesa di molte famiglie ed è quindi aumentata l’attenzione al prezzo». «Permane — mette poi in luce il sondaggio — attenzione alle procedure di sicurezza adottate durante la vendita».
Ma cosa predilige chi qualcosa lo acquista? Secondo la rilevazione, chi compra acquista soprattutto t-shirt, abiti e pantaloncini estivi, sandali e calzature di stagione per uno scontrino medio molto variabile, compreso nella fascia tra i 20 e i 100 euro. Cifre comunque più basse rispetto allo stesso periodo del 2019 che non danno alcun sollievo agli operatori economici già messi a dura prova dalle chiusure dettate dal lockdown: solo il 18% ha registrato guadagni stabili, mentre circa il 70% ha dichiarato un calo, per lo più fra il 20 ed il 40%, ma anche con punte superiori.
Fra il 50% degli operatori che hanno adottato strategie di comunicazione prima dell’inizio dei saldi, più del 60% si è affidato ai social, solo il 20% a gli sms. Circa il 50% degli intervistati prevede vendite in diminuzione per le prossime settimane. «Molte sono le variabili che differenziano questi saldi estivi 2020 da quelli dello scorso anno — confessa, infatti, Marco Cremonini, presidente di Federazione Moda Italia dell’Emilia-Romagna —. Quest’anno è stato fortemente caratterizzato dall’emergenza Covid-19 e dal conseguente spostamento dell’inizio dei saldi ad agosto. Bisogna poi considerare che non c’è stato il divieto di vendite promozionali nei 30 giorni antecedenti l’inizio dei saldi. Faremo quindi un bilancio complessivo al termine dei saldi, che tenga conto dell’andamento della stagione da giugno a settembre».
Il settore guarda già al prossimo autunno: «Auspichiamo — è la speranza di Cremonini — che siano individuati da parte delle istituzioni adeguati sostegni alle attività d’impresa, così duramente provate dall’emergenza. Serve far ripartire soprattutto i centri storici delle città più grandi, dove lo smart working e l’assenza di turisti ha fortemente penalizzato i negozi tradizionali, specie dell’abbigliamento e calzature. Da parte nostra continuiamo a garantire la consueta professionalità e la più scrupolosa osservanza delle norme di prevenzione sanitaria».
In assenza di turisti, sono in affanno soprattutto i negozi di vicinato e i mercati rionali. Ecco perché il Comune corre ai ripari. L’invito a fare la spesa sotto casa arriva su Facebook dall’assessore al Commercio, Alberto Aitini: «Sostenere il commercio di vicinato significa voler bene alla città».
Alessandra Testa, Corriere di Bologna, 13 agosto 2020
“Finché sarà apprezzato e sostenuto il suo forte ruolo di servizio alle comunità, il negozio non morirà mai perché è sinonimo di collettività, di socialità, di sicurezza, di coesione”