Il Direttore generale di Confcommercio Ascom Bologna analizza l’andamento di agosto: «Ma i problemi legati alla pandemia si fanno ancora sentire»
Un Ferragosto a «luci e ombre» sotto le Due Torri. Lo definisce così Giancarlo Tonelli, direttore di Confcommercio Ascom Bologna, analizzando il quadro delle imprese in città in vista del weekend in cui si celebra l’Assunzione dell’Immacolata.
Se molti hanno deciso di rimanere in Italia per trascorrere le proprie vacanze, c’è chi ha preferito come meta il sole delle spiagge o l’aria della montagna, come si poteva immaginare, a discapito delle città d’arte. Ma dopo mesi difficilissimi segnati dal Covid-19, c’è anche chi ha optato per rimanere aperto, compiendo un sacrificio in più dopo il lungo lockdown, la chiusura forzata e una ripresa tutta in salita.
«È un Ferragosto che, innegabilmente, risente ancora delle difficoltà portate dalla pandemia – puntualizza Tonelli -: immaginavamo un mese di ripresa e aperture, perché pesano sui bilanci i mesi di marzo, aprile e maggio. Eppure c’è da segnalare un aumento del 5% di chiusure, per quanto riguarda le imprese del centro storico, che lievita fino al 15% se si esce dalle mura».
In media, si parla del 10% in più di attività chiuse rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nonostante l’esigenza di rimettersi in carreggiata dopo le ferite impresse dal Coronavirus, l’assenza prolungata per mesi di studenti fuorisede e una presenza più contenuta di turisti hanno spinto molti commercianti a rivedere i propri piani, e a prendersi una nuova pausa per il 15 agosto.
«Un dato che conferma questo ragionamento è quello che vede, dopo tanti anni, diversi alberghi bolognesi chiusi: non capitava davvero da tempo – sottolinea, con una punta d’amarezza, il direttore di Ascom -. Ma ci sono anche diverse strutture ricettive aperte: chi sta lavorando, conferma un trend molto positivo rispetto al mese di luglio. Anche se i numeri, al momento, sono insufficienti per risollevare il comparto».
Stesso discorso vale anche per bar e ristoranti. «Quelli aperti, confermano una buona movimentazione e un flusso non indifferente di presenze – continua ancora Tonelli -. Ma c’è anche un gruppo corposo che ha deciso di serrare i battenti». La città stessa lo conferma: periferie svuotate, centro con un modesto via vai. Ad andare in controtendenza è ancora l’Appennino: un vero e proprio boom di presenze, che rimette al centro i territori montani come gioielli caratteristici del territorio in grado di fornire relax, percorsi naturali e, in queste giornate torride, refrigerio.
«Si conferma un fenomeno ancora in aumento – conclude Tonelli -: le secondo case sono completamente affittate, ma anche gli alberghi e le attività ricettive extra-alberghiere non sono da meno. E a trainare i dati sono i bolognesi e i turisti italiani».
Anche l’assessore al Commercio Alberto Aitini, su Facebook, ha analizzato il quadro della situazione: «Non dimentichiamoci dei nostri commercianti – scrive -. Per chi ad agosto rimane in città o viene a visitarla, sono tante le opportunità offerte dai nostri esercenti rimasti aperti. Una colazione nel bar sotto casa o un aperitivo in centro, un giro di shopping con i saldi o una cena sui colli. E poi le nostre botteghe storiche e i mercati rionali in periferia. Sostenere il commercio di vicinato anche d’estate e soprattutto in un anno così difficile, significa voler bene alla nostra città e al nostro futuro collettivo».
Francesco Moroni, il Resto del Carlino, 13 agosto 2020
“Finché sarà apprezzato e sostenuto il suo forte ruolo di servizio alle comunità, il negozio non morirà mai perché è sinonimo di collettività, di socialità, di sicurezza, di coesione”