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Coronavirus, le strategie per rilanciare il turismo

La ricetta di Paola Balestra (presidente Confguide) e Fabio Mauri (Presidente Succede solo a Bologna) per la città


«Ogni giorno in campo tour ad hoc per gli italiani in tutti i musei e le chiese»
Paola Balestra (Presidente Confguide)

Bologna mosca bianca. Senza turisti dall’estero, gli addetti ai lavori puntano sugli ospiti di prossimità. «Il settore è in affanno – spiega la presidente di ConfGuide Bologna Paola Balestra – ma come Città metropolitana dobbiamo ringraziare le istituzioni, i musei, le associazioni che ci supportano. Dal 12 giugno, abbiamo intensificato i tour per gli italiani».
Quest’accento sul turismo di prossimità a cosa ha portato?
«All’immaginazione di nuovi percorsi. Ogni giorno mettiamo in campo una guida ad hoc per gli italiani e i bolognesi, sia in centro storico che in nove località dell’Appennino».
Il sostegno di Bologna Welcome e le associazioni di categoria pesa?
«Moltissimo. Visite guidate garantite e gratuite grazie a Confcommercio e Bologna Welcome che ha accolto e promosso le nostre proposte. È con orgoglio che ConfGuide è attiva sui musei civici, privati, chiese, tutto secondo i protocolli di sicurezza».
La situazione è peggiore in altre zone d’Italia?
«Sì. Bologna non ha mai puntato tutto sugli stranieri come ad esempio Firenze o Venezia. La risposta degli italiani e dei bolognesi qui è buona. Ma serve aiuto: quel che non sta arrivando dal Governo chiediamo arrivi dalla Regione, almeno la promozione, per intercettare i turisti diretti al mare»

«Abbiamo cambiato l’approccio, con visite sugli aspetti meno noti»
Fabio Mauri (Presidente Associazione Succede solo a Bologna)

Gli attori del turismo si rimboccano le maniche. Senza l’afflusso di stranieri, le guide turistiche sono obbligate a un ripensamento, come spiega Fabio Mauri, presidente di ‘Succede solo a Bologna’. «Il calo di presenze che si registra è legato soprattutto all’assenza di stranieri. Le visite di taglio nazionale invece sono ripartite bene. Complessivamente parliamo di un -50% di presenze nelle nostre attività e percorsi, tutti i turisti stranieri».
Tuttavia i Paesi dell’area Shengen possono di nuovo circolare. Questo non aiuta?
«In Europa, l’Italia è vista ancora come l’epicentro della pandemia, questo disincentiva il turista. Le località marittime sono un po’ più avvantaggiate perché gli stranieri lì sono abitudinari e hanno meno paura. Le città soffrono maggiormente».
Meno stranieri, gli stessi italiani. Come si riflette questo bilancio sulle vostre attività?
«Non è cambiato né il numero né il tipo di attività offerti dalla nostra associazione, quanto l’approccio alla proposta. I grandi eventi sono impossibili da fare, le partecipazioni non coprirebbero i costi. Siamo costretti quindi alla specificità. Non più visite generiche sulla città, perché il target sono anche i bolognesi, che conoscono Bologna e vogliono invece approfondimenti su monumenti o luoghi caratteristici».

F. Z., il Resto del Carlino, 14 luglio 2020

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