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Carlo Sangalli: «Il settore dei trasporti è stato dimenticato»

Il Presidente della Confcommercio lancia l’allarme dopo l’emergenza Covid-19 e rilancia: «Serve il Modello-Genova per le opere più strategiche e un rinforzo nel coordinamento a livello nazionale»

«Penso sia paradossale che il ritorno progressivo del turismo in Liguria, dopo più di tre mesi di lockdown, sia frenato dai cantieri delle reti autostradali». Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, sotto il cui ombrello associativo ci sono autotrasportatori, agenti marittimi, interporti, servizi tecnico-nautici e una parte di armatori, fa i conti con la crisi delle infrastrutture liguri e dei trasporti nazionali.

Come si sblocca questa situazione?
«L’esperienza della ricostruzione del Ponte Morandi dovrebbe fare da apripista ed essere replicata su alcuni progetti strategici fermi per criticità procedurali: la Gronda di Genova, ma anche la ferrovia Pontremolese, l’Alta velocità Verona-Padova, l’autostrada tirrenica, la strada statale Jonica, all’Alta velocità Messina- Catania-Palermo. Un modello basato sulla nomina di Commissari straordinari, con reali poteri derogatori rispetto alla normativa nazionale. Ma gli interventi di velocizzazione dovrebbero prevedere anche un’organica messa a punto del Codice degli appalti e una maggiore semplificazione delle procedure».

Un pezzo importante del Pil ligure deriva dai trasporti. Settore per cui avete previsto perdite fino a 28 miliardi.
«Nell’autotrasporto, nel solo bimestre marzo-aprile , si sono persi quasi 2 miliardi di euro di fatturato e molte imprese non hanno più liquidità. Inoltre, nel settore crocieristico, mancheranno all’appello più di 10 milioni di passeggeri con 120 mila occupati a rischio. Senza contare che per i traghetti i ricavi si sono ridotti di SO volte e che nei porti tra maggio e luglio è previsto il crollo di circa metà delle movimentazioni e dei container».

Cosa serve dunque?
«Bisogna porre maggiore attenzione alla filiera marittimo-portuale. Confcommercio, con Conftrasporto, è la casa comune anche del trasporto e della logistica e rappresenta tutti gli anelli della filiera. Per inciso Assarmatori, Federagenti, Federlogistica sono tutte presiedute da liguri. È incredibile che un Paese come l’Italia, circondato dal mare, se ne sia sostanzialmente dimenticato. Bisogna introdurre subito misure di ristoro per i danni subiti estese a tutte le modalità di trasporto, a cominciare dalle compagnie marittime dei traghetti. Per le crociere, è necessario varare rapidamente un protocollo che consenta la ripartenza in sicurezza di questa eccellenza nazionale. Inoltre, a livello ordinamentale, è necessario procedere con il rafforzamento del coordinamento nazionale portuale e del modello di governance dei porti. E promuovere un approccio integrato per le politiche sui trasporti e sul turismo anche tramite la valorizzazione dell’economia del mare, che in Italia rappresenta oltre il 3% del Pii con circa 900 mila occupati».

Il lockdown ha insegnato qualcosa al settore dei trasporti?
«È evidente che nel periodo più difficile l’Italia non si è fermata anche e soprattutto grazie ai trasporti e alla logistica, che hanno mostrato di svolgere un ruolo essenziale e strategico per l’economia. Un comparto che peraltro ha continuato a lavorare in una situazione di emergenza e di grande difficoltà, spesso anche in perdita, per assicurare gli approvvigionamenti di beni essenziali a famiglie e imprese, garantendo la tenuta economica e sociale dell’Italia. In sintesi, possiamo dire che non c’è sviluppo senza mobilità e non c’è impresa senza accessibilità».

Alberto Quarati, Il Secolo XIX, 30 giugno 2020
Carlo Sangalli
Carlo Sangalli – Presidente Confcommercio Imprese per l’Italia

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