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Fipe Bar e ristoranti. L’allarme lanciato dai presidenti FIPE Montaguti e Vottero:”La data del primo giugno? Rischiamo davvero il fallimento”

«Rischiamo davvero il fallimento» 
Fipe: «La data del primo giugno? Una pietra tombale su di noi» 

«Prolungare la data di riapertura equivale a condannare la categoria: bar e ristoranti falliranno». L’allarme viene lanciato da Vincenzo Vottero e Mauro Montaguti, presidenti Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) di Confcommercio Ascom. Anticipare la riapertura, agevolazioni sulle imposte, risorse a fondo perduto: queste le richieste per far fronte «a una crisi peggiori di quella del 2008». «La decisione di tenere chiusi bar e ristoranti fino al primo giugno significa condannare il settore al fallimento – commenta Vottero, voce dei ristoratori -. Poter tornare a effettuare l’asporto è un primo passo, ma non basta: abbiamo bisogno di riaprire il prima possibile, visto che dal governo gli aiuti tardano ad arrivare. Tanti stanno aspettando la cassa integ razione, mentre il decreto liquidità stenta a decollare».
Secondo la Fipe nazionale, la riapertura all’1 giugno comporterà 9 miliardi (34 dall’inizio della crisi): moriranno oltre 50mila imprese e 350mi1a persone perderanno il lavoro. «Passata l’emergenza torneremo a lavorare con la passione di sempre, ma dobbiamo essere messi nelle condizioni di poterlo fare. Servono risorse e servono subito a fondo perduto», chiosa Montaguti, presidente del settore bar. 

fra.mor. Il Resto del Carlino 29 Aprile 2020

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Annalisa Gotti

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