Buongiorno a tutti,
non è semplice ad oggi fornire risposte certe sulla data in cui potremo riprendere le nostre attività. Siamo in attesa del parere del Comitato di esperti in materia economica e sociale, nominato lo scorso 10 aprile secondo l’apposito DPCM, con il compito di elaborare e proporre al Governo le misure necessarie per fronteggiare l’emergenza epidemiologica, nonché per la ripresa graduale nei diversi settori delle attività sociali, economiche e produttive, misure che si tramuteranno in un provvedimento governativo.
Uno degli aspetti da non trascurare è l’attuale incertezza sui sistemi da porre in essere al fine di garantire l’applicazione dei protocolli sanitari per il retail orafo-gioielliero, le cui caratteristiche di vendita sono, in tutta evidenza, differenti da quelle di altre attività al dettaglio.
Le uniche disposizioni alle quali è possibile fare riferimento in questo momento provengono dal DPCM del 10 aprile “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale” che, all’allegato 5, prevede una serie di misure che devono essere poste in essere dalle attività al dettaglio a cui è stata consentita – fatte salve le specifiche deroghe regionali – la riapertura a partire dal 14 aprile scorso.
Allegato 5 (“MISURE PER GLI ESERCIZI COMMERCIALI”)
- Mantenimento in tutte le attività e le loro fasi del distanziamento interpersonale.
- Garanzia di pulizia e igiene ambientale con frequenza almeno due volte giorno ed in funzione dell’orario di apertura.
- Garanzia di adeguata aereazione naturale e ricambio d’aria.
- Ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani. In particolare, detti sistemi devono essere disponibili accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento.
- Utilizzo di mascherine nei luoghi o ambienti chiusi e comunque in tutte le possibili fasi lavorative laddove non sia possibile garantire il distanziamento interpersonale.
- Uso dei guanti “usa e getta” nelle attività di acquisto, particolarmente per l’acquisto di alimenti e bevande.
- Accessi regolamentati e scaglionati secondo le seguenti modalità:
- a) attraverso ampliamenti delle fasce orarie;
- b) per locali fino a quaranta metri quadrati può accedere una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori;
- c) per locali di dimensioni superiori a quaranta metri quadrati di cui alla lettera b), l’accesso è regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando, ove possibile, i percorsi di entrata e di uscita;
- informazione per garantire il distanziamento dei clienti in attesa di entrata.
Al di là di queste prescrizioni , per il nostro settore rimane la necessità di garantire ai clienti e ai propri dipendenti l’effettiva sanificazione non solo dei locali2 ma anche dei beni posti in vendita già provati/indossati da altri. Al di là della presenza sul bancone o in zona attigua ad esso di un dispenser di gel disinfettante da più parti si suggerisce il lavaggio automatico con apparecchiature ad ultrasuoni in grado di garantire una adeguata sanificazione e, nel contempo, di evitare alterazione delle caratteristiche sia dei materiali preziosi di cui si compone sia dei materiali gemmologici montati o di un segnatempo (ove compatibile) salvo utilizzare alcool etilico privo di qualsivoglia colorante.
E’ consigliabile, in ogni caso, attendere provvedimenti governativi o regionali prima di acquistare qualunque tipo di dispositivo, considerando che in questi giorni sul tema si susseguono indicazioni non certe.
Si tenga presente che i costi sostenuti nel 2020 per gli acquisti attinenti alla sanificazione degli ambienti di lavoro fino a un importo di 20.000,00 euro godono del 50% di credito d’imposta.
Il tema del riconoscimento del cliente che si presenterà, come da disposizioni sanitarie, con mascherina a coprire naso e bocca andrà affrontato richiedendo di abbassarla all’ingresso onde consentirne l’identificazione. Se le disposizioni non conterranno indicazioni che possano legittimare tale richiesta e consentire alle telecamere di registrare immagini del volto, dovremo interagire con le singole Prefetture auspicando un intervento centrale del Miniterno.
Una nuova sfida ci attende e dovrà trovarci pronti, nei limiti delle nostre possibilità, studiando interventi in comune accordo, eventualmente predisponendo un decalogo/protocollo contenente le varie indicazioni da mettere a disposizione del cliente.
A disposizione per ulteriori chiarimenti
Steven Tranquilli