A seguito di una comunicazione che si sta diffondendo attraverso la rete destinata a Confcommercio, al Ministero dell’Economia e delle Finanze ed al Ministero dello Sviluppo Economico per chiedere il blocco di tutte le promozioni e dei saldi fino al 31 agosto 2020, Federazione Moda Italia precisa che, in un momento di apprensioni, confusione e fake news, sta contribuendo a dare certezze agli operatori sulle misure d’urgenza e sull’azione portata avanti per il settore in stretto raccordo con il Sistema Confcommercio, piuttosto che creare confusioni.
Non è poi chiaro il motivo che spinge un Ente che organizza fiere di moda, affittando spazi espositivi a brand e produttori, ad inviare, attraverso i contatti mail dei negozi in suo possesso diretto e senza coinvolgere il Sistema di rappresentanza, la richiesta per lo stop a promozioni, sconti e saldi nei negozi fino al 31 agosto quando è a tutti più che noto che esiste la vendita online rivolta ad una globalità di consumatori abitanti nel mondo e di certo non assoggettatabile a regole regionali, la distribuzione scontata negli outlet e le ingovernabili politiche di pricing delle potenti catene.
Il tutto fatto in un momento in cui nessuno è in grado di conoscere quando cesserà l’emergenza COVID-19.
E’ normale che, passato questo momento di emergenza coronavirus, occorrerà anche concentrarsi su come reagire. E sarà inevitabile pensare anche ai saldi estivi.
L’attuale contesto di emergenza sta cambiando quotidianamente lo scenario, con richieste che ci sono pervenute volte, da un lato, a confermare quanto emerso dalle indagini e promuovere la posticipazione dei saldi all’effettiva fine stagione anche sulla scorta delle moratorie richieste per l’emergenza coronavirus e sull’evidenza di avvio ritardato delle vendite in piena stagione; dall’altro, a proporre un anticipo della data di avvio al 1° giugno per evitare il rischio di giacenze di merce nei magazzini, nella consapevolezza di perdere marginalità; ed infine anche di cancellare eccezionalmente la stagione dei saldi estivi 2020.
Comunque sulla questione dei saldi, così come sui temi di natura sindacale, riteniamo debbano essere le Associazioni di rappresentanza a fare proposte e non enti profit.
Occorre poi tener conto di provvedimenti già inseriti nel corpo di leggi regionali come ad esempio in Lombardia, ma presenti anche in altre regioni: “In presenza di casi straordinari legati a gravi eventi calamitosi per i quali è stato decretato dal Governo lo stato di emergenza o dalla Regione lo stato di crisi, i comuni, di concerto con la Regione, possono adottare provvedimenti motivati di deroga rispetto all’impossibilità di effettuare vendite promozionali nei periodi dei saldi e nei trenta giorni antecedenti”.
A fronte di queste evidenze e alla luce della situazione che si andrà a manifestare, sarà nostra premura affrontare il tema in Consiglio Nazionale e conoscere la volontà dei Soci del Sistema Confcommercio sul tema per portarla all’attenzione delle Istituzioni competenti.