Comunicazione del Presidente Paolo Ambrosini,
Ad integrazione delle circolari inviate sul tema della consegna a domicilio o in modalità drop vi evidenziamo che quanto comunicatovi è frutto di un’interpretazione che ci è stata data da Confcommercio sulla base delle faq del Governo.
Dato che è un’interpretazione, e che in base al dpcm i libri non sono considerati beni di prima necessità, vi consigliamo di prendere contatto con gli uffici del commercio del vostro comune per avere conferma di quanto indicato dall’ufficio legale di Confcommercio che di seguito vi riportiamo: “Queste risposte, ove possibile, fanno riferimento a fonti normative ma, molto più spesso, si fondano sulla nostra interpretazione dei provvedimenti emanati e sulle faq pubblicate sul sito del Governo. Le faq, soprattutto, sono in continuo aggiornamento come è logico vista la situazione eccezionale che stiamo vivendo che non consente di seguire sempre il percorso ordinario e privilegia canali informali, più veloci e di ampia diffusione.
Riassumendo: restiamo convinti, sia sulla base dei DPCM emanati, che guardando alle faq, che sia possibile, per le attività di commercio al dettaglio sospese, effettuare consegne a domicilio.”
A conforto di quanto sopra vi segnaliamo che vi sono comuni che hanno già autorizzato la consegna a domicilio, come ad esempio Belluno, ma anche altri che l’hanno negata come Aosta a seguito di parere negativo della protezione civile regionale. Confcommercio inoltre ci informa che sono in corso ulteriori approfondimenti dei quali vi faremo avere nelle prossime ore gli esiti. Resta inteso che in questo momento i comportamenti individuali sono fondamentali per il superamento della crisi sanitaria che stiamo vivendo; vi invito quindi a valutare con estrema attenzione l’opportunità di svolgere un’attività che potrebbe contrastare con l’obiettivo indicato dal dpcm di salvaguardia della salute pubblica. Per parte nostra abbiamo in più occasioni sostenuto che alla chiusura del commercio fisico del libro occorreva anche prevedere quello dell’online e oggi abbiamo scritto al Presidente del Consiglio e in copia ai Ministri dei beni culturali, dell’istruzione, dell’università e al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria, per ribadire che le librerie, a seguito della chiusura, stanno subendo un danno pesante per la contrazione di fatturato e che pertanto attendiamo adeguate misure di sostegno economico.